Pechino (Cina), 5 apr. (LaPresse/AP) – Gli hacker del gruppo Anonymous hanno attaccato alcuni siti del governo cinese per protestare contro le restrizioni su internet imposte da Pechino. Anonymous China ha elencato sul proprio account di Twitter le pagine web attaccate negli ultimi giorni. Tra queste ci sono siti degli uffici del governo in alcune città cinesi, tra cui Chengdu. Alcuni siti sono bloccati ancora oggi, mentre altri hanno ripreso a funzionare regolarmente. Funzionari del governo di Pechino hanno negato che pagine web siano state attaccate e il National Computer Network Emergency Response Technical Team cinese non ha commentato le notizie.
In un messaggio lasciato sul sito del distretto industriale di Chengdu, www.cdcbd.gov.cn, gli hacker hanno espresso la rabbia per le politiche di Pechino in materia di libertà nella rete. “Caro governo cinese – si legge nel messaggio – non sei infallibile, oggi i siti sono stati attaccati, domani sarà il tuo vile regime a crollare. Quello che fai oggi al tuo Grande popolo, domani sarà inflitto a te, senza pietà”. Il messaggio contiene inoltre informazioni su come eludere le restrizioni imposte dalla Cina in internet. Pechino sta cercando infatti di bloccare accesso ai siti di social network come Facebook e Twitter. Inoltre, nella rete vengono spesso oscurati contenuti riguardanti delicati temi politici. Gli attivisti di Anonymous prendono di mira siti web in tutto il mondo. Sono coinvolti in cause politiche di diverso tipo, tra cui l’opposizione ai tentativi di chiudere i siti di file-sharing e la difesa di WikiLeaks.