Sri Lanka, Consiglio Onu diritti umani chiede indagine crimini guerra

Ginevra (Svizzera), 22 mar. (LaPresse/AP) – Il Consiglio delle Nazioni unite per i diritti umani ha approvato una risoluzione che invita lo Sri Lanka a indagare in modo adeguato sui presunti crimini di guerra compiuti durante la guerra civile contro le Tigri Tamil, durata circa 26 anni. Il Consiglio è composto da 47 membri e la risoluzione è passata con i voti di 24 Paesi a favore e 15 contrari; otto Paesi si sono astenuti. Lo Sri Lanka e i suoi alleati si sono opposti al documento dicendo che interferiva in modo non dovuto negli affari nazionali del Paese e che rischiava di ostacolare il processo di riconciliazione. I sostenitori della risoluzione, come Stati Uniti, Unione europea e India, sostengono invece che le prove credibili dei presunti crimini commessi da entrambe le parti sono un passo importante per la giustizia e l’uguaglianza nello Sri Lanka post conflitto.

Un dossier realizzato da una commissione dell’Onu è arrivato alla conclusione che ci sono accuse credibili che sia il governo che i Tamil abbiano commesso gravi abusi, soprattutto negli ultimi mesi del conflitto nel 2009, quando rimasero uccise migliaia di civili. Il Consiglio Onu non ha però chiesto un’indagine internazionale. Le Tigri Tamil sono note per aver usato attentatori suicidi e soldati bambino nella lotta per creare uno Stato indipendente; il governo di Colombo, da parte sua, secondo i gruppi per i diritti umani ha bombardato indiscriminatamente aree in cui erano fuggiti i civili, negando loro aiuti e portando a termine esecuzioni sommarie dei ribelli catturati.

Il capo della delegazione dello Sri Lanka in Consiglio, il ministro Mahinda Samarasinghe, prima del voto ha insistito sul fatto che il suo Paese ha avuto un “ruolo di modello” per gli altri nella gestione post conflitto, sostenendo che il governo ha colto l’opportunità per ricostruire al suo interno le relazioni etniche rovinate da anni di guerra civile. Le discriminazioni nei confronti dei Tamil, infatti, cominciarono ben prima dell’inizio della guerra nel 1983. Il ministro ha definito la risoluzione “concepita male, ingiustificata e inopportuna”, additando soprattutto gli Stati Uniti che hanno proposto la bozza.

Dopo l’approvazione del documento in Sri Lanka si sono tenute proteste di politici e soldati invalidi, a cui hanno partecipato i familiari dei soldati morti durante il conflitto. Anche i deputati del partito al governo hanno protestato in Parlamento, denunciando gli Stati Uniti per aver presentato la risoluzione. Il voto è stato accolto invece con favore dai gruppi per la difesa dei diritti umani, come Human Rights Watch.