Tolosa (Francia), 19 mar. (LaPresse/AP) – E’ stato un attacco a freddo quello avvenuto questa mattina alla scuola ebraica Ozar Hatorah, nel nordest di Tolosa. Un uomo è arrivato davanti all’edificio in scooter, è sceso dal mezzo e ha iniziato a sparare, contro adulti e bambini. Quattro le vittime: il rabbino 30enne Jonathan Sandler, che lavorava nella scuola, i suoi figli Gabriel e Arieh, di quattro e cinque anni, e la figlia del preside Miriam Monsonego, di sette anni. Un 17enne è rimasto gravemente ferito. Dopo di che l’assalitore è risalito sulla moto ed è fuggito. La polizia, impotente, non ha potuto far altro che circondare la scuola e metterla in sicurezza.
Il presidente francese Nicolas Sarkozy, arrivato sul posto, ha definito la sparatoria il peggiore attacco mai avvenuto in una scuola in Francia e alzato l’allerta antiterrorismo nell’area al livello massimo. Drammatici i racconti e i dettagli emersi dopo la strage. L’uomo che, come spiega il procuratore Michel Valet, ha usato due diverse armi, ha inseguito i bambini fino a dentro l’edificio. Dopo essere sceso dallo scooter, aggiunge il procuratore, l’assalitore “ha sparato indistintamente a chiunque si trovasse di fronte a lui, bambini e adulti” e “inseguito gli scolari fin dentro la scuola”. La polizia ha scortato i giovani fuori dall’istituto privato e i giornalisti sul posto hanno visto una ragazzina sconvolta che si teneva la testa tra le mani. Una videocamera era installata all’entrata dell’edificio e si spera che possa aver registrato dettagli importanti per le indagini.
Un residente di Tolosa che abita vicino alla scuola racconta di aver parlato poco prima dell’attacco con l’uomo rimasto ucciso. “Gli ho detto buongiorno, come faccio sempre”, ha riferito il 29enne, identificato solo con il nome di battesimo, Baroukh. “Poi si è diretto verso l’entrata, ho sentito gli spari, mi sono girato e l’ho visto per terra. Sembrava morto, ma non ho avuto molto tempo per capire chi fosse l’autore dell’attacco perché sono fuggito nel panico”.
L’episodio ha analogie con gli attacchi condotti nei giorni scorsi contro alcuni paracadutisti dell’esercito, il primo domenica 11 marzo a Tolosa in cui è morto un parà, il secondo avvenuto giovedì a Montauban, cittadina poco a nord, dove due dove militari sono rimasti uccisi di fronte a un bancomat e un terzo è rimasto gravemente ferito. Prima di tutto la stessa arma, una calibro 45. In entrambi i casi a sparare è stato poi un uomo, fuggito poi a bordo di una moto. Elementi che hanno portato i media a sollevare la pista del serial killer. “È ancora troppo presto per stabilire un legame sicuro tra gli ultimi attacchi nell’area, ma ci sono elementi che giustificano alcune domande molto serie a riguardo”, ha commentato Valet. Il presidente Sarkozy ha detto in serata che dietro la sparatoria e i due agguati c’è la stessa persona.
Nella sua visita Sarkozy era accompagnato dal ministro dell’Istruzione Luc Chatel e da Richard Prasquier, presidente del Crif (Consiglio rappresentativo degli israeliti della Francia), gruppo che rappresenta diverse organizzazioni ebraiche nel Paese. La sparatoria, ha dichiarato Sarkozy, è “una tragedia nazionale”, “un dramma abominevole”. “Barbarie, ferocia e crudeltà non possono averla vinta, così come l’odio. La nostra nazione è molto più forte”, ha continuato il presidente promettendo giustizia per le quattro vittime e assicurando che le forze di polizia troveranno il responsabile. Poco dopo la strage, il primo ministro Francois Fillon ha chiesto che tutte le scuole e gli edifici religiosi di Francia vengano messi in sicurezza. L’intera nazione, ha detto Fillon, è stata obiettivo dell’attacco.
Sconcerto per la vicenda è stato espresso da tutto il mondo, soprattutto da Israele. “Che sia un attacco terroristico o un crimine dovuto all’odio, la perdita di vite è comunque inaccettabile”, ha commentato il ministro della Difesa di Tel Aviv, Ehud Barak. Einat Wilf, parlamentare del Partito indipendenza fondato da Barak, ha annunciato che si è tenuta una riunione riguardo all’attacco. La strage, sostiene invece Danny Yatom, ex direttore dell’agenzia di spionaggio israeliana Mossad, fa parte di “un’ondata di terrore” diretta contro ebrei e israeliani in tutto il mondo. Secondo Yatom, dietro all’attacco si nasconderebbero Iran o Hezbollah. L’ex direttore del Mossad non ha fornito dettagli a riguardo, spiegando però che gli assalitori preferiscono obiettivi civili perché più facili da colpire. Intanto la Cattedrale Notre Dame di Parigi sta celebrando preghiere speciali per le vittime.