New York (New York, Usa), 16 mar. (LaPresse/AP) – “Ho incoraggiato il Consiglio di sicurezza dell’Onu a parlare con una sola voce mentre proviamo a risolvere la crisi in Siria. Ci sono state alcune differenze ma anche questo è normale”. Lo ha detto parlando con i giornalisti a Ginevra l’inviato speciale delle Nazioni unite per la Siria, Kofi Annan, che oggi ha aggiornato in videoconferenza il Consiglio sugli sviluppi del suo tentativo di mediazione. Se la situazione non sarà affrontata in modo adeguato, ha poi detto Annan, potrebbe avere un “serio impatto” sull’intera regione.
Nonostante le difficoltà, l’ex segretario generale dell’Onu ha voluto sottolineare l’importanza di continuare il dialogo e gli sforzi diplomatici. “Ho detto al Consiglio di sicurezza – continua Annan – che stiamo parlando con i siriani e che i colloqui continuano. Fino a che si ritiene che le discussioni e i colloqui in corso sono significativi, penso che bisogna continuare”. Tuttavia, l’inviato non nasconde le difficoltà della situazione. Risolvere la crisi “in Siria – ha aggiunto – sarà molto più complesso” rispetto a quanto successo in Libia.
Come conferma il suo portavoce, Ahmad Fawzi, Annan invierà prima possibile, forse già nel fine settimana, una missione a Damasco per discutere dei passi pratici da intraprendere e preparare i colloqui prima di una sua nuova visita nella capitale siriana dopo quella dello scorso weekend. Sempre oggi, il ministro degli Esteri di Damasco ha inviato una lettera ai leader delle Nazioni unite e del Consiglio di sicurezza in cui annuncia, come riferisce l’agenzia di stampa Sana, che il governo continuerà “nel suo compito di proteggere i cittadini, disarmare i terroristi e punirli”. Al tempo stesso, dice la lettera, il governo cercherà di giungere a “una soluzione politica in coordinamento con l’inviato speciale Kofi Annan”.