Chisinau (Moldavia), 16 mar. (LaPresse/AP) – Il Parlamento della Moldavia ha eletto il giudice Nicolae Timofti a presidente dopo quasi tre anni di stallo politico nel Paese. Il 65enne Timofti, a capo del Consiglio superiore della magistratura, è noto per le sue posizioni pro-europee. I comunisti all’opposizione hanno boicottato il voto, annunciando proteste. “L’orientamento europeo della Moldavia deve essere una priorità”, ha detto Timofti ai deputati prima del voto. “Questa – ha aggiunto – è stata la politica del Paese negli ultimi anni e deve continuare”.
Dalla vittoria elettorale del 2009, l’Alleanza per l’integrazione europea non era riuscita a eleggere il presidente. Per farlo occorre infatti il sostegno di 61 dei 101 deputati e il partito al governo controlla solo 58 seggi al Parlamento. Timofti è stato eletto oggi con 62 voti, quattro dei quali sono arrivati da parlamentari indipendenti. La Moldavia, uno dei Paesi più poveri dell’Europa, non riesce trovare una soluzione al problema della regione separatista della Transnistria, che si separò dal Paese nel 1990 per paura che Chisinau mirasse a una riunificazione con la Romania. I leader della Transnistria sono pro-russi, ma la regione non è riconosciuta a livello internazionale.
Il Consiglio d’Europa ha accolto con favore l’elezione di Timofti. “Sono convinto che tutti i partiti si mostreranno responsabili accettando la legittimità democratica delle istituzioni dello Stato e quindi la legittimità di un presidente eletto ai sensi delle norme costituzionali”, ha affermato in una nota Jean-Claude Mignon, presidente dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa. L’elezione è stata accolta con favore anche dalla Duma, la Camera bassa del Parlamento russo. “La Moldavia ha oggi messo fine ufficialmente a una crisi di governo a lungo termine”, ha detto il deputato Leonid Slutsky, citato dall’agenzia di stampa Itar-Tass.