New York (New York, Usa), 13 mar. (LaPresse/AP) – Mentre in Afghanistan sono iniziate le temute reazioni a seguito della strage di civili commessa da un soldato americano nella provincia di Kandahar, il segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Leon Panetta, ha detto che per il soldato americano responsabile degli omicidi potrebbe essere chiesta la condanna a morte. I talebani chiedono che sia processato pubblicamente e poi giustiziato dalle famiglie delle vittime, mentre a Jalalabad centinaia di studenti sono scesi in strada al grido di ‘Morte all’America’. E in uno dei due villaggi, un gruppo di insorti ha sparato sulla delegazione del governo di Kabul composta anche da due fratelli del presidente Hamid Karzai, uccidendo un soldato locale.
L’esercito americano sta indagando sui fatti accaduti nella notte tra sabato e domenica nella provincia di Kandahar, dove 16 persone tra cui donne e bambini sono state uccise dal militare statunitense in due villaggi, in vista del possibile processo al militare. “Siamo messi alla prova ogni giorno con sfide che testano la nostra leadership e il nostro impegno nella missione in cui siamo coinvolti”, ha detto Panetta ai giornalisti, mentre viaggiava verso il Kirghizistan. Ha aggiunto: “La guerra è l’inferno”. Nei primi commenti pubblici dopo i fatti, Panetta ha detto che questi non devono sviare la missione militare in Afghanistan e che la pressione da parte di leader politici di Kabul e di Washington non deve alterarne il corso. Non ha aggiunto molto su cosa possa aver causato la strage, ma ha detto che gli ufficiali useranno il sistema di giustizia militare e che la pena capitale è possibile.
Intanto, questa mattina militanti hanno attaccato la delegazione del governo afghano in visita a uno dei villaggi, Balandi. Tra i politici in visita per commemorare i morti c’erano due fratelli del presidente Hamid Karzai e alti ufficiali della sicurezza. I delegati si trovavano in una moschea quando sono stati sentiti i primi spari, ha detto Qayum Karzai, fratello del presidente, che si trovava sul posto. Ha aggiunto che tutti i membri della delegazione sono salvi e sono tornati a Kandahar. Nella sparatoria è però morto un soldato afghano, mentre un altro militare e un procuratore dell’esercito sono stati feriti. Il militare ucciso era incaricato dalla sicurezza per i delegati, tra cui fratelli di Karzai, ha detto il generale Abdul Razaq, capo della polizia per la provincia di Kandahar. Dopo aver promesso vendetta ieri, oggi il loro portavoce Zabiullah Mujahid, in una dichiarazione inviata ai giornalisti, ha detto che il militare dovrebbe essere processato come un criminale e giustiziato dai parenti dalle vittime.
A Jalalabad centinaia di studenti hanno manifestato contro gli Stati Uniti, al grido di ‘Morte all’America’ e ‘Morte al soldato che ha ucciso i nostri civili’. E’ la prima significativa reazione popolare alla strage, dopo che il mese scorso il rogo di libri sacri dell’Islam fuori dalla base di Bagram ha scatenato proteste in cui sono morte decine di persone, tra cui alcuni soldati americani. Un gruppo di manifestanti ha anche dato fuoco a una immagine del presidente americano Barack Obama. Altri mostravano uno striscione che chiedeva un processo pubblico per il militare, che i funzionari hanno identificato come un 38enne sposato e padre di due figli, addestrato come cecchino e ferito alla testa in Iraq. “Il motivo per cui protestiamo è l’assassinio di bambini innocenti e di altri civili da parte di questo tirannico soldato Usa”, ha detto Sardar Wali, universitario. “Vogliamo – ha aggiunto – che gli Stati Uniti e il governo afghano processino pubblicamente quell’uomo”.