Bengasi (Libia), 6 mar. (LaPresse/AP) – Alcuni leader tribali e comandanti di milizie hanno dichiarato la creazione di una regione semiautonoma nell’est della Libia, zona ricca di petrolio. Alla cerimonia di fondazione, tenuta oggi a Bengasi, hanno partecipato vari leader tribali, comandanti delle milizie e politici. Promettendo di porre fine ai decenni di marginalizzazione sotto il dominio di Muammar Gheddafi, i partecipanti alla cerimonia hanno eletto un consiglio che gestirà gli affari della regione appena creata, che si estende dalla città di Sirte fino al confine orientale con l’Egitto.
Il Consiglio nazionale di transizione, il governo centrale a interim, si è più volte opposto alla fondazione di una regione nell’est, avvertendo che potrebbe alla fine portare a una secessione nel Paese nordafricano. Il leader del consiglio della regione semiautonoma sarà Ahmed al-Zubair, il prigioniero politico che sotto Gheddafi è rimasto per più tempo in carcere. Al-Zubair, che fa anche parte del Cnt, ha promesso di proteggere i diritti della regione, ma ha anche detto che il suo consiglio riconosce il Cnt e accetta che sia quest’ultimo a gestire gli affari internazionali libici. Il gruppo che ha fondato la regione ha poi respinto la legge elettorale che le assegna sessanta dei 200 seggi che, dopo le elezioni di giugno, formeranno il Parlamento libico.
“Tutto questo è molto pericoloso. È un esplicito invito alla frammentazione e respingiamo l’iniziativa in tutta la sua interezza”, ha dichiarato Fathi Baja, capo del comitato politico del Cnt. “Siamo contro le divisioni e contro ogni mossa che danneggi l’unità del popolo libico”, ha poi aggiunto. I rappresentanti tribali e delle milizie e i politici che hanno fatto l’unilaterale dichiarazione a Bengasi sostengono che la loro iniziativa non è mirata a dividere il Paese e hanno assicurato che il loro desiderio è che la regione resti parte di una Libia unita.
In base alla dichiarazione di oggi, il nuovo Stato semiautonomo, dal nome Barqa, avrà un suo Parlamento, una sua forza di polizia, propri tribunali e una capitale, Bengasi. La gestione di politica estera, esercito centrale e risorse petrolifere verranno lasciate a Tripoli, la capitale libica. Il piano sembra volere ripristinare il sistema in vigore prima di Gheddafi, dal 1951 al 1963, in base al quale la Libia, allora una monarchia, era divisa in tre Stati: la Tripolitania a ovest, Fezzan a sudovest e la Cirenaica (o Barqa) a est.