Mosca (Russia), 5 mar. (LaPresse/AP) – Il premier russo Vladimir Putin ha vinto le elezioni presidenziali con il 63% delle preferenze, quando il 99% dei voti era stato conteggiato. Lo ha annunciato la Commissione elettorale centrale russa, precisando che il candidato del partito comunista Gennady Zyuganov è secondo, staccato di vari punti, seguito dal miliardario Mikhail Prokhorov. Il nazionalista Vladimir Zhirinovsky e il socialista Sergei Mironov seguono. Intanto, si alzano le polemiche per i temuti brogli elettorali. Il capo della missione internazionale degli osservatori Osce Tonino Picula ha detto, in un rapporto, che ci sono stati “seri problemi”. Afferma che “non c’è stata vera competizione e gli abusi delle risorse del governo hanno assicurato che il vincitore finale delle elezioni non sia mai stato in dubbio”.
Non fa invece diretto riferimento alle accuse dell’opposizione e degli osservatori russi indipendenti, in particolare del gruppo Golos, che già ieri ha denunciato caroselli elettorali e altri brogli. Secondo il gruppo, Putin sarebbe in realtà in bilico sul 50% delle preferenze necessarie a evitare il ballottaggio. I rapporti dagli osservatori nei singoli seggi elettorali infatti farebbero conteggiare questo dato, molto minore al 63% che Putin avrebbe ottenuto secondo la Commissione elettorale centrale. Oggi a Mosca sono in programma le proteste dell’opposizione, che spera di portare in piazza grandi folle di persone, come ha fatto durante le elezioni parlamentari di dicembre. Dodicimila agenti di polizia e militari sono stati schierati nella città in vista delle proteste.