Francia chiude ambasciata in Siria, Ue: Regime risponda di crimini

Parigi (Francia), 2 mar. (LaPresse/AP) – Mentre oggi nel Paese sono state registrate 52 vittime e i giornalisti francesi coinvolti nell’attacco che a Homs ha ucciso due reporter stranieri sono stati rimpatriati. Al termine della due giorni di Consiglio europeo a Bruxelles, i leader dei Paesi europei si sono impegnati a intraprendere nuovi passi per documentare i crimini di guerra avvenuti in Siria, per inchiodare alle sue responsabilità la leadership di Damasco. Intanto il presidente Nicolas Sarkozy ha annunciato che la Francia chiuderà la propria ambasciata in seguito alle continue violenze.

In una nota diffusa al termine del summit, i leader dell’Ue si sono detto “sgomenti per la situazione” in Siria e hanno promesso di aumentare le sanzioni contro il regime di Damasco “fino a quando continueranno le violenze e gli abusi sui diritti umani”. I membri del blocco hanno quindi chiesto nuovamente a Bashar Assad “di farsi da parte per creare le condizioni per una transizione pacifica, per il bene del Paese”. Benché non ci sia a livello internazionale unità di visioni, l’Ue ha “ancora una volta chiesto a tutti i membri del Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite, in particolare a Russia e Cina, di lavorare insieme per mettere fine alle violenze”, e ha ribadito il proprio sostegno all’opposizione “nella sua lotta per la libertà, la dignità e la democrazia”.

La raccolta di prove dei crimini commessi dal regime è stata chiesta a gran voce questa mattina dal premier britannico David Cameron, che ha accusato ancora una volta Assad di “macellare la sua gente”. “Garantiamo, come è successo nel caso della Serbia, che esiste un giorno della resa dei conti per coloro che sono responsabili”, ha detto Cameron, aggiungendo: “La storia di Homs sta venendo scritta nel sangue dei suoi cittadini. La situazione è davvero terribile: continui bombardamenti, mancano acqua, cibo, medicine. La temperatura è gelida. È una scena di barbarie medievali”.

“E’ molto importante da parte nostra – ha aggiunto quindi Cameron – stabilire i crimini di guerra che sono stati effettivamente commessi, annotarli, raccogliere le prove fotografiche, metterle insieme e garantire che il giorno della resa dei conti arrivi”. Sia Cameron che Sarkozy sostengono che la situazione di Homs sia drammatica. Secondo il presidente francese, circa 8mila persone sono state uccise in città. “Voglio che, almeno ai confini, vengono allestite zone umanitarie per le persone perseguitate dal regime”, ha detto Sarkozy.