Cairo (Egitto), 29 feb. (LaPresse/AP) – Il procuratore generale della Libia, Abdel Aziz al-Hassadi, chiede che l’Egitto consegni 40 cittadini libici accusati di aver collaborato con Muammar Gheddafi, durante gli otto mesi di rivolte che hanno fatto cadere il suo regime. Il procuratore ha detto che devono rispondere di accuse di corruzione e di complicità negli omicidi durante le rivolte. Tra i 40 uomini ci sono anche il cugino di Gheddafi, Ahmed Gadhaf al-Dam; l’ex ministro degli Esteri, Ali al-Treki; l’ex capo dell’intelligence, Bouzeid al-Jabou. Al-Hassadi ha detto di essere in attesa di una risposta dal Cairo. La figlia di Gheddafi, Aisha, la moglie e altri due figli sono invece fuggiti in Algeria, mentre il figlio al-Saadi e decine di alti funzionari si sono rifugiati in Niger.