Kabul (Afghanistan), 27 feb. (LaPresse/AP) – Un’autobomba è esplosa oggi all’ingresso dell’aeroporto di Jalalabad, uccidendo nove persone. Il kamikaze ha guidato l’auto poco dopo l’alba fino all’entrata dell’aeroporto, utilizzato sia da aerei civili sia da velivoli militari, e ha fatto scoppiare le cariche con un’esplosione “molto forte”, come dichiarato da Hazrad Mohammad, portavoce della polizia provinciale di Nangarhar. Tra i morti, precisa Mohammad, sei erano civili, due guardie aeroportuali e l’ultimo un soldato. Altre sei persone sono rimaste ferite. Un fotografo di Associated Press ha visto almeno quattro automobili distrutte all’ingresso dello scalo. Il capitano Justin Brockhoff, portavoce delle forze Nato, ha dichiarato che non sono morti soldati dell’Alleanza nell’attacco, che non ha creato grossi danni all’aeroporto. Gli insorti hanno poi comunicato che si tratta di una vendetta per il rogo del Corano da parte delle truppe americane. L’attacco è avvenuto dopo sei giorni di violente proteste in tutto l’Afghanistan, causate dal rogo di varie copie del Corano e di altri testi sacri islamici in una base americana a nord di Kabul. I vertici politici e militari statunitensi hanno definito l’episodio un incidente e hanno emesso una serie di comunicati di scuse. Il presidente afghano Hamid Karzai ha chiesto di mantenere la calma, dicendo che gli afghani non dovrebbero permettere agli insorti di approfittare della loro indignazione per diffondere la violenza.