Kofi Annan inviato Onu-Lega araba in Siria

New York (New York, Usa), 24 feb. (LaPresse/AP) – L’ex segretario generale delle Nazioni unite Kofi Annan è stato nominato inviato speciale di Onu e Lega Araba per la crisi siriana. Lo hanno annunciato nella notte il successore di Annan, Ban Ki-moon, e il segretario generale della Lega araba Nabil Elaraby. Annan, si legge nell’annuncio, “fornirà un grande servizio volto a portare a una fine di tutte le violenze e le violazioni dei diritti umani, e a promuovere una soluzione pacifica per la crisi siriana”. Il comunicato spiega che l’inviato incontrerà tutti le parti dentro e fuori dalla Siria per mettere fine alle violenze e alla crisi umanitaria e “facilitare una soluzione politica pacifica guidata dai siriani che soddisfi le aspirazioni democratiche del popolo attraverso un dialogo politico comprensivo tra il governo e l’intero spettro dell’opposizione”. Un vice di Kofi Annan sarà scelto nella regione araba.

Secondo quanto riferiscono fonti diplomatiche, Ban Ki-moon non è riuscito a trovare un rappresentante arabo di alto profilo che potesse andar bene a tutte le parti e ha così deciso di scegliere come possibili candidati Annan e l’ex presidente finlandese Martti Ahtisaari, che vantano entrambi una lunga esperienza di mediatori internazionali e sono stati premiati con il Nobel per la pace. Dopo un incontro a Londra tra Ban e Catherine Ashton, Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza dell’Unione europea, ed Ekmeleddin Ihsanoglu, segretario generale dell’Organizzazione della conferenza islamica, la scelta è ricaduta su Annan. Durante il confronto i tre hanno discusso in generale della crisi siriana e della missione nel Paese di Valerie Amos, capo degli affari umanitari e delle operazioni di emergenza delle Nazioni Unite.

Kofi Annan, segretario generale dell’Onu dal 1997 al 2006, ha 73 anni e nel suo incarico alla guida dell’Organizzazione ha lavorato molto sulle questioni di peacekeeping e lotta alla povertà. Al termine dei due mandati, è stato inviato a candidarsi come presidente del Ghana, di cui è originario, ma ha rifiutato, rimanendo comunque attivo in diverse organizzazioni africane e internazionali. Nel 2008 ha partecipato alle negoziazioni per mettere fine ai disordini scoppiati in Kenya dopo le contestate elezioni e ha mediato un accordo su un governo di coalizione.