Sydney (Australia), 24 feb. (LaPresse/AP) – L’ex ministro degli Esteri australiano Kevin Rudd sfiderà il premier Julia Gillard nelle elezioni per la leadership del Partito laburista che si terranno lunedì. “Non è un segreto che il nostro governo ha molto lavoro da fare se vuole riconquistare la fiducia del popolo australiano”, ha detto Rudd comunicando la propria decisione, quindi ha aggiunto: “A partire da lunedì inizierò a riconquistare questa fiducia. Voglio finire il lavoro per cui mi hanno eletto gli australiani quando ero stato scelto da loro come primo ministro”.
Rudd, salito in carica come premier nel dicembre 2007, fu sostituito alla guida del governo dalla Gillard nel giugno 2010, in seguito a un colpo di mano interno al partito, ed è stato quindi nominato ministro degli Esteri. Le tensioni tra i due però non si sono mai appianate e mercoledì l’ex premier ha dato le proprie dimissioni dal ministero, spianando la strada alla battaglia per la leadership. Ieri la Gillard ha convocato il voto tra i 103 parlamentari laburisti, in modo da mettere una parola fine alla disputa.
“La nazione e i miei colleghi al Parlamento – ha commentato l’attuale premier – devono scegliere chi ha il carattere, il temperamento e la forza per agire al nome del popolo australiano. Non è il Grande fratello. Qua si tratta di stabilire chi può guidare il Paese, chi ha la capacità di risolvere le cose”. La Gillard ha quindi attaccato il suo predecessore, dicendo che Rudd si è rifiutato di negare le accuse secondo cui avrebbe lavorato attivamente da tempo dietro le quinte per destabilizzare il governo.
Secondo la Gillard, il cambio al vertice del 2010, il terzo di questo tipo dalla seconda guerra mondiale in Australia, dipese dal fatto che i colleghi di Rudd si rivoltarono contro di lui perché il suo governo era in uno stato “caotico” e “paralizzato”. Il premier ha aggiunto di aspettarsi “un sostegno molto forte” tra i 103 parlamentari laburisti nel voto di lunedì e di guidare il Partito verso la vittoria nelle elezioni in programma l’anno prossimo. E ha promesso che, se Rudd dovesse vincere, lei lascerà la leadership del Partito e ha invitato l’ex ministro a fare lo stesso. In caso di sconfitta della Gillard, il governo potrebbe cadere, anche perché la maggioranza di un seggio che hanno i laburisti alla Camera dei rappresentanti dipende da una coalizione con due deputati indipendenti e uno dei Verdi. Nel caso in cui né il Partito laburista né i conservatori all’opposizione riescano a raccogliere una maggioranza, saranno necessarie elezioni anticipate.