Bali (Indonesia), 23 feb. (LaPresse/AP) – Le autorità indonesiane si stanno preparando a evacuare una prigione sovraffollata di Bali scossa da rivolte dei detenuti per la seconda notte consecutiva. Diverse persone sono rimaste ferite negli scontri, iniziati ieri e sedati solo dopo l’intervento di polizia ed esercito. “Vogliamo che lascino il carcere immediatamente per la loro incolumità”, ha riferito il colonnello Wing Handoko, portavoce militare. “Dobbiamo assicurare che detenuti non utilizzino altri prigionieri per catturare l’attenzione internazionale, ad esempio prendendoli in ostaggio”, ha spiegato il colonnello, aggiungendo che in aggiunta ai detenuti uomini, saranno trasferiti oltre 120 donne e 13 bambini.
Le violenze nel carcere Kerobakan, che ospita oltre mille prigionieri tra narcotrafficanti, molestatori sessuali e altri criminali violenti, sono scoppiate nella notte tra martedì e mercoledì a causa di una rissa della settimana scorsa, in cui un detenuto è stato accoltellato. I prigionieri hanno dato il via alla rivolta perché infuriati con le guardie, la cui incompetenza è, secondo loro, il motivo per cui un coltello è riuscito a entrare nella struttura. Ieri sera i detenuti erano riusciti a cacciare tutte le 13 guardie presenti e a prendere il controllo completo del carcere, ha reso noto il capo della polizia locale, Beny Arjanto. Intorno a mezzanotte, alcuni prigionieri in rivolta sono saliti sulla torre di guardia e hanno iniziato a lanciare pietre e bombe molotov contro i circa 500 soldati e poliziotti dispiegati all’esterno. Le forze di sicurezza hanno risposto con il lancio di gas lacrimogeni e sparando in aria.