Domani a Londra conferenza su Somalia, Onu approva espansione forze Ua

Londra (Regno Unito), 22 feb. (LaPresse/AP) – Nel pieno della crisi economica greca e del continuo bagno di sangue in Siria, gli occhi della comunità internazionale proveranno domani a concentrarsi sulla Somalia. A Londra è infatti in programma una conferenza sul futuro del Paese africano a cui prenderanno parte oltre alla leadership nazionale anche rappresentanti di nazioni vicine e alleati internazionali, tra cui il segretario di Stato Usa cui Hillary Clinton e il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon. Il summit punta a velocizzare i progressi della nazione verso un governo stabile e a contenere la minaccia dei militanti islamici di al-Shabab. “Stiamo uscendo da un’era dominata da signori della guerra, terrorismo, estremismo e pirateria e stiamo entrando in un’epoca di pace, stabilità e normalità. Venti anni di illegalità, violenza e caos sono abbastanza. I somali sono pronti a guardare avanti”, ha commentato il primo ministro somalo Abdiweli Mohamed Ali, parlando a Bbc Radio.

Intanto l’attenzione rimane focalizzata soprattutto sulla incombente minaccia della guerriglia di al-Shabab. Oggi, il Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite ha approvato all’unanimità l’autorizzazione ad aumentare le forze armate dell’Unione africana impegnate in Somalia (Amisom) da circa 12mila a 17.731, e a espandere la loro area di operazione, per aumentare le pressioni sui militanti. Il Consiglio ha anche approvato un divieto di importazione ed esportazione di carbone dalla Somalia, definendo il combustibile “una significativa fonte di reddito” per il gruppo legato ad al-Qaeda. La risoluzione espande l’area di azione delle truppe alla zona di Juba nel sud e a Baidoa, e aumenta le capacità logistiche dell’Amisom, prevedendo per la prima volta fondi per nove elicotteri da trasporto e tre da attacco. Il Consiglio ha anche rafforzato il mandato dell’Amisom, autorizzandolo per la prima volta “a prendere tutte le misure necessarie per ridurre la minaccia posta da al-Shabab” nelle sue aree di operazione, in congiunzione con le forze di sicurezza somale.

Sugli effettivi risultati dei colloqui di domani a Londra, benché vedranno una forte partecipazione internazionale, non sono pochi gli scettici. Molti temono invece che l’attenzione della Clinton e di altri leader mondiali sia oggi troppo concentrata sulla Siria per occuparsi delle difficoltà della Somalia. I problemi sul tavolo saranno, oltre ad al-Shabab, i pirati che prendono d’assalto i trasporti marittimi e la carestia che secondo stime del governo britannico ha ucciso tra 50mila e 100mila persone.

Molti degli sforzi internazionali negli ultimi anni si sono concentrati sulla lotta ai predoni marittimi. Il problema rimane però aperto. Secondo il capitano Phil Haslam, ufficiale dell’Eu Navfor, i pirati attualmente tengono sotto sequestro sette imbarcazioni e 191 ostaggi, rispetto alle 32 barche e 661 ostaggi del gennaio 2011. Haslam ha però sottolineato che l’Ue e altre missioni internazionali stanno coprendo circa 3,2 milioni di miglia quadrate con solo 25 navi. “E’ come se la polizia dovesse controllare l’Europa con solo 25 automobili”, ha detto. Dopo l’incontro, la Clinton e il segretario agli Esteri britannico William Hague voleranno a Tunisi, dove venerdì si terrà l’incontro ‘Amici della Siria’ per discutere sul futuro del Paese con i rappresentanti dell’opposizione.

Intanto oggi le forze militari somale ed etiope possono festeggiare la riconquista di Baidoa, città chiave della Somalia e importante base per le milizie di al-Shabab, a circa 265 chilometri a nordovest di Magodiscio. In una nota pubblicata su internet, al-Shabab conferma la notizia, diffusa dai residenti, spiegando che i propri guerriglieri hanno condotto un ritiro tattico. All’inizio della settimana, le truppe del governo ed etiopi avevano già preso il controllo di altri due villaggi.