Grecia, 170 feriti in manifestazioni ieri

Atene (Grecia), 13 feb. (LaPresse/AP) – Sono 170 le persone rimaste ferite negli scontri di ieri ad Atene, in Grecia, durante le proteste contro le misure nuove di austerità. Tra loro 109 poliziotti che hanno avuto bisogno di cure mediche, mentre circa 70 manifestanti sono stati ricoverati. Le autorità hanno anche riferito il bilancio dei danni: 110 palazzi distrutti o danneggiati, 109 dei quali nell’elenco di patrimonio nazionale, 30 negozi saccheggiati e 40 tonnellate di sanpietrini, sassi e pezzi di marmo raccolti nelle strade. Settantanove le persone arrestate, tra cui un 14enne, che saranno accusati di offese che vanno da tentato omicidio a possesso di esplosivi a saccheggio.

Il sindaco di Atene, Giorgos Kaminis, ha riferito che alcuni dei manifestanti hanno provato a fare irruzione nel palazzo del municipio, ma sono stati respinti. “Una volta ancora, la città è stata usata come leva per provare a destabilizzare il Paese”, ha detto. Ma scontri si sono verificati anche in altre sei città; i peggiori nella città centrale di Volos, dove il palazzo del comune e una agenzia delle entrate sono stati danneggiati dalle fiamme.

Le proteste sono cominciate ieri pomeriggio, mentre in Parlamento si svolgeva l’acceso dibattito sulla manovra di austerità volta a ottenere il nuovo pacchetto di salvataggio internazionale da 130 miliardi di euro per evitare la bancarotta. Il piano è stato approvato in aula poco prima di mezzanotte con 199 sì e 74 no. Forte dunque l’opposizione anche da parte di deputati della coalizione di governo. Proprio a seguito del dissenso espresso durante il dibattito, il partito socialista e quello conservatore, che fanno parte della coalizione di governo, hanno espulso rispettivamente 22 e 21 deputati dai loro gruppi parlamentari. I parlamentari espulsi sono in totale 43 perciò la maggioranza parlamentare si è ridotta da 236 a 193 dei 300 seggi totali. Il terzo partito di coalizione, Laos, si è praticamente ritirato dal governo venerdì dopo che il suo leader si è pubblicamente opposto all’accordo.

Il pacchetto di nuovi tagli prevede il taglio di 15mila dipendenti pubblici e l’abbassamento di stipendi e pensioni, ma anche un accordo di bond-swap con i creditori privati per permettere alla Grecia un taglio di 100 miliardi di euro del suo debito.