Baghdad (Iraq), 9 feb. (LaPresse/AP) – Nei primi 40 giorni del 2012 in Iraq sono state eseguite almeno 65 condanne a morte, di cui 14 nella sola giornata di ieri. È quanto si apprende da un rapporto di Human Rights Watch (Hrw). Secondo il vicedirettore del gruppo per i diritti umani per il Medioriente, Joe Stork, sembra che le autorità irachene abbiano dato “il via libera ai boia per procedere alle esecuzioni secondo la loro volontà”. Quattordici persone sono state uccise ieri, ha riferito al gruppo un funzionario governativo, e sono previste a breve ulteriori esecuzioni. Il sistema penale iracheno presenta diverse falle, denuncia Hrw, tra cui il ricorso alle confessioni forzate, usate come prove contro gli imputati. L’Iraq prevede la pena di morte per quasi 50 crimini, tra cui terrorismo, rapimento e omicidio, ma anche per offese minori come danneggiamento della proprietà pubblica.