Iran, bomba sull’auto: ucciso professore universitario a Teheran

Teheran (Iran), 11 gen. (LaPresse/AP) – Il professore universitario iraniano Mostafa Ahmadi Roshan è stato ucciso stamattina dall’esplosione di una bomba attaccata con una calamita alla sua auto. Secondo quanto si apprende dall’agenzia stampa semiufficiale Fars, sono stati due uomini a bordo di una moto ad attaccare l’ordigno alla vettura, che era parcheggiata vicino a Gol Nabi street, nel nord della capitale Teheran. Al momento dell’esplosione Roshan, 32 anni, si trovava all’interno della Peugeot 405 insieme con il suo autista, morto in seguito alle ferite riportate. un’altra persona è rimasta ferita, un passante di 85 anni. Il professore si era laureato alla prestigiosa Sharif University of Technology della capitale. Stando a quanto riporta sempre la Fars, era un esperto di chimica e direttore dello stabilimento di arricchimento dell’uranio di Natanz, nel centro dell’Iran.

Il sito web conservatore mashreghnews.ir sostiene che Roshan era incaricato dell’acquisto e della fornitura di equipaggiamenti per la struttura di arricchimento dell’uranio di Natanz. Roshan era coinvolto nella costruzione di strati polimerici per la separazione dei gas.

Le modalità della sua uccisione rimandano a diversi altri omicidi eseguiti negli anni passati. “La bomba magnetica usata per l’omicidio di Roshan – ha spiegato l’importante funzionario della sicurezza iraniana, Safar Ali Baratloo – è dello stesso tipo di quelle già utilizzate per assassinare altri nostri scienziati”. Teheran ha attribuito la responsabilità degli omicidi a Israele a agli Stati Uniti e secondo Baratloo anche in questo caso gli assassini sono personaggi vicini a Tel Aviv. “Questo attacco terroristico – ha aggiunto – mira a colpire le elezioni parlamentari del 2 marzo”.

Il 12 gennaio 2010 un attacco simile a quello di oggi aveva ucciso il professore dell’università di Teheran Masoud Ali Mohammadi, docente in fisica. Venne assassinato con una bomba montata su una moto parcheggiata vicino alla sua auto, esplosa mentre saliva in macchina per andare a lavoro. Nel novembre 2010, due attacchi in sequenza in zone diverse della capitale avevano provocato la morte di uno scienziato nucleare e ne avevano ferito un altro. Lo studioso ucciso era Majid Shahriari, membro della facoltà di ingegneria nucleare dell’università Shahid Beheshti di Teheran, che collaborava con l’Organizzazione per l’energia atomica dell’Iran. Lo scienziato ferito, Fereidoun Abbasi, venne quasi subito nominato a capo dell’agenzia. Gli Stati Uniti e altri Paesi sostengono che l’Iran stia cercando di sviluppare tecnologie per realizzare armi nucleari. Teheran nega le accuse, affermando che i suoi progetti sono rivolti a scopi pacifici.