Giacarta (Indonesia), 10 gen. (LaPresse/AP) – Un terremoto di magnitudo 7,3 ha scosso i fondali marini al largo dell’Indonesia occidentale. Il governo ha emesso un allarme tsunami per la provincia di Aceh, rientrato però dopo quasi due ore dalla scossa. L’ipocentro è stato registrato a 420 chilometri dalla costa, ma a soli 30 chilometri di profondità sotto il fondale.
Dopo il terromoto, i residenti della capitale della provincia indonesiana di Aceh, svegliati nel cuore della notte, si sono riversati in strada. I funzionari contattati da Associated Press in diverse città costiere sostengono tuttavia che, nonostante la potenza del sisma, non si sono registrati danni o feriti gravi. In seguito all’allarme, nella città di Seumele un ospedale è stato fatto evacuare. La scossa ha svegliato molte persone che, ricordando lo tsunami del 2004, si sono date alla fuga. “Ho paura”, ha detto Fera, una residente della città di Banda Aceh, che è scappata a bordo della sua moto con i due figli e la madre.
L’Indonesia è particolarmente esposta ai terremoti a causa della sua posizione nel cosiddetto ‘Anello di fuoco’ che circonda l’oceano Pacifico, un arco di vulcani posizionati lungo le faglie che delimitano il bacino del Pacifico. Il 26 dicembre 2004 un forte terremoto al largo della costa indonesiana aveva innescato uno tsunami nell’oceano Indiano, che provocò la morte di 230mila persone, metà delle quali solo nella provincia di Aceh.