Baghdad (Iraq), 9 gen. (LaPresse/AP) – Sciiti ancora nel mirino in Iraq, dove oggi 17 persone sono morte in varie esplosioni avvenute a Baghdad nel corso della giornata. Secondo la polizia, tutti gli attacchi erano infatti mirati a colpire gruppi di pellegrini sciiti, in marcia verso la città sacra di Karbala per commemorare l’Arbaeen, cioè la fine dei 40 giorni di lutto che seguono l’anniversario della morte dell’imam Hussein.
Stamattina due persone sono rimaste uccise a seguito dell’esplosione di un ordigno nel quartiere meridionale di Awairij della capitale irachena. In serata, poi, due autobombe sono esplose a Baghdad uccidendo almeno 14 persone e ferendone decine. Una delle auto è esplosa nei pressi di un veicolo della polizia nel quartiere nordorientale sciita di al-Shaab. Il secondo ordigno è esploso invece nel quartiere occidentale di al-Muwasalat, un’area a maggioranza sunnita, ma secondo le autorità l’esplosione era mirato a colpire i pellegrini sciiti. Una terza autobomba è stata scoperta successivamente dalle forze di sicurezza a Baghdad e un soldato è rimasto ucciso perché l’ordigno è esploso mentre provava a disinnescarlo.
Quelli di oggi sono gli ultimi attacchi di un’ondata di violenze che ha colpito gli sciiti uccidendo oltre 90 persone questa settimana. In Iraq si teme una ripresa degli scontri fra militanti sunniti e sciiti e un aumento delle violenze a seguito del ritiro delle truppe degli Stati Uniti, che hanno lasciato il Paese a dicembre. Le tensioni fra sunniti e sciiti si sono peraltro acuite nelle ultime settimane, dopo che a dicembre il governo di Nour al-Maliki, sciita, ha emesso a dicembre un mandato d’arresto nei confronti del vicepresidente, il sunnita Tariq al-Hashemi.