Afghanistan, 15enne torturata: Spero che mio marito vada in carcere

Kabul (Afghanistan), 7 gen. (LaPresse/AP) – La ragazza afghana di 15 anni torturata per mesi dopo il matrimonio combinato ha detto di sperare che il marito e la famiglia dell’uomo vengano arrestati per gli abusi commessi. E’ la prima volta che Sahar Gul parla da quando a fine dicembre è stata salvata grazie alla chiamata fatta da uno zio alla polizia. “Voglio che vadano in prigione”, ha detto intervistata in un ospedale di Kabul. “Mi davano scosse elettriche. … Mi hanno picchiato con corde e torturato”. I genitori e la sorella del marito sono stati arrestati. Le autorità hanno emesso un mandato di arresto per l’uomo, soldato dell’esercito afghano. I parenti acquisiti volevano costringerla a prostituirsi, lei si era rifiutata e per questo è stata torturata e costretta a vivere in uno scantinato. Le avrebbero strappato i capelli e le unghie e rotto le dita. Il caso ha scioccato l’Afghanistan e il presidente Hamid Karzai ha dichiarato che chiunque abbia usato violenza contro la ragazzina verrà punito. Gli arrestati negano le accuse. Il medico della ragazza, Feriba Omarzada, ha detto che Gul si sta riprendendo ma è ancora traumatizzata.