Beirut (Libano), 11 dic. (LaPresse/AP) – Almeno cinque persone sono morte oggi in Siria a causa delle violenze scoppiate tra esercito e disertori e della repressione delle forze di sicurezza. Lo rendono noto gli attivisti dell’Osservatorio siriano per i diritti umani. Due persone, spiegano, sono morte a Kfar Takharim dove dalle prime ore dell’alba disertori si sono scontrati con i soldati dell’esercito di Damasco e dove due mezzi militari sono stati dati alle fiamme. Due altre persone, scomparse alcuni giorni fa, sono state torturate a morte nella provincia centrale di Homs. Una, infine, è stata uccisa da colpi di arma da fuoco a un posto di blocco nella provincia meridionale di Daraa. Secondo i Comitati di coordinamento locali le vittime di oggi sarebbero addirittura nove. Impossibile risolvere la discrepanza delle informazioni e verificare in modo indipendente i dati, poiché il regime di Damasco ha bandito i giornalisti indipendenti dal Paese.
Secondo i Comitati, le forze di sicurezza hanno fatto irruzione nei negozi chiusi per lo sciopero convocato dall’opposizione, per costringere i gestori ad aprirli. A Damasco, riferiscono invece alcuni residenti, non ci sono state chiusure particolari, né di negozi né di scuole, che hanno continuato a lavorare normalmente. Scontri tra soldati e disertori si sono verificati anche nel villaggio di Busra al-Harir, nel sud, dove altri tre veicoli sono stati incendiati.