Atene (Grecia), 7 dic. (LaPresse/AP) – Il Parlamento greco ha approvato la finanziaria del 2012, che contiene le già annunciate pesanti misure d’austerità. Poco dopo la mezzanotte di martedì l’aula ha dato il via libera alla legge, che prevede un quarto anno consecutivo di recessione, con una contrazione dell’economia del 2,8%, la finanziaria annuncia piani per un modesto surplus primario _ un avanzo al netto degli interessi sul debito_ dell’1,1% del Pil. “Questa è una difficile finanziaria, con obiettivi ambiziosi”, ha detto il premier Lucas Papademos poco prima del voto. “Ma – ha aggiunto – dobbiamo raggiungere i nostri target e attuare le misure previste”.
“La crisi economica nel nostro Paese non è un temporale passeggero”, ha detto il premier. “Vista la dimensione del problema – ha aggiunto – il nostro sforzo nazionale non sarà completato nel 2012. Ci vorranno molti anni e saranno necessari sforzi e insistenza da parte di numerosi governi”. Obiettivi “ambiziosi ma raggiungibili”, per il ministro alle Finanze Evangelos Venizelos.
I due leader hanno commentato anche la manovra in relazione alla posizione del Paese nell’Unione europea. “La nostra posizione in Europa non è negoziabile. Il popolo greco la difenderà con tutte le proprie forze. Ma la partecipazione all’euro prevede regole e impegni, che dobbiamo assolutamente rispettare. La Grecia appartiene all’Europa, che non può essere pensata senza di essa”, ha detto Papademos. Venizelos gli ha fatto eco, sottolineando che la possibilità che Atene esca dalla zona euro o dall’Unione europea è fuori discussione.
Di tutt’altro avviso il leader dell’opposizione conservatore Antonis Samaras: “E’ dimostrato che sinora ripetuti sforzi per stabilizzare l’euro sono falliti e che la crisi dell’euro non è solo dovuta alla cattiva situazione fiscale della Grecia, ma anche all’incapacità della zona euro di affrontare i propri problemi”. Sull’appoggio alla finanziaria, ha detto: “Stiamo votando per il budget, in primo luogo perché stiamo dando immediata priorità alla riduzione del debito greco e al mantenimento degli obiettivi di aggiustamento fiscale”, ha detto durante il dibattito in Parlamento. Ha ribadito che le sue obiezioni a molte delle misure di austerità già approvate permangono invariate, ma che il suo sostegno alla finanziaria era necessario perché ora la priorità è la riduzione del debito. Samaras è stato infatti un severo critico delle misure negli scorsi due anni, anche per soddisfare i requisiti necessari al prestito di salvataggio europeo, sostenendo che l’aumento delle tasse fosse in particolare un metodo sbagliato e che queste andassero invece tagliate per stimolare l’economia.