Birmania, incontro Suu Kyi-Clinton: Lavorare insieme per la democrazia

Rangoon (Birmania), 2 dic. (LaPresse/AP) – Il segretario di Stato Usa Hillary Rodham Clinton e la leader politica birmana Aung San Suu Kyi si sono impegnate a lavorare insieme per portare la democrazia in Birmania. “Se andiamo avanti insieme sono sicura che non ci sarà modo di tornare indietro sulla strada della democrazia”, ha commentato Suu Kyi dopo il secondo incontro in due giorni con la Clinton, in visita a Rangoon. “Tuttavia – ha aggiunto – noi non siamo ancora su quella strada”. La donna ha detto di apprezzare molto l’interesse dell’amministrazione statunitense per la situazione nel suo Paese e ha quindi chiesto nuovamente la liberazione di tutti i prigionieri politici e la fine delle ostilità etniche. La Clinton ha ringraziato Suu kyi per “la leadership costante e molto chiara” e assicurato che gli Stati Uniti vogliono lavorare sia con gli attivisti pro-democrazia sia col governo per migliorare le condizioni in Birmania.

“Sei stata un’ispirazione e so che ti stai battendo per tutte quelle persone nel tuo Paese che meritano gli stessi diritti e libertà dei popoli del resto del mondo”, ha detto la Clinton a Suu Kyi. “I birmani – ha proseguito – sono stati coraggiosi e forti di fronte a grandi difficoltà per troppi anni. Vogliamo vedere questo Paese prendere il posto che merita nel mondo”. La leader dell’opposizione birmana ha accolto con gioia la Clinton e in alcune occasioni ha anche lodato le riforme attuate dal nuovo governo civile. In seguito ha ringraziato il segretario di Stato e il presidente Barack Obama per l’impegno “attento e calibrato” nel prendere piccoli passi per migliorare i legami con la Birmania.

“Siamo felici del modo in cui gli Stati Uniti si stanno impegnando con noi”, ha detto il premio Nobel alla Clinton. “È tramite questo impegno che speriamo di promuovere il processo di democratizzazione”, ha continuato Suu Kyi. La Clinton ha ribadito che gli Stati Uniti offriranno maggiori incentivi alla Birmania, ma solo se il governo porterà avanti le riforme necessarie per la democratizzazione. Queste, ha spiegato, comprendono il rilascio di tutti i prigionieri politici, la fine di brutali campagne contro minoranze etniche, il rispetto della legge e il miglioramento delle condizioni dei diritti umani.