Colombia, Farc uccidono 4 ostaggi, ma uno si salva

Bogotà (Colombia), 27 nov. (LaPresse/AP) – Dopo che ieri quattro ostaggi delle Farc sono stati uccisi dai ribelli con un colpo alla testa, durante gli scontri con l’esercito colombiano, è stato ritrovato vivo un quinto prigioniero delle forze armate rivoluzionarie della Colombia. Si tratta, come spiega il ministro della Difesa Juan Carlos Pinzon, del sergente di polizia Luis Alberto Erazo, 48 anni, da quasi 12 in ostaggio delle Forze armate rivoluzionarie. Le vittime sono un soldato, il maggiore Jose Libio Martinez, sequestrato il 21 dicembre 1997, e tre ufficiali di polizia.

Il presidente colombiano Juan Manuel Santos ha definito le uccisioni “un crimine contro l’umanità” e ha respinto le accuse secondo cui le forze armate sarebbero responsabili dell’azione. Le truppe, spiega ancora il ministro Pinzon, erano nell’area da 45 giorni in cerca dei ribelli. Erazo è riuscito a scappare nella giungla inseguito da tre combattenti che hanno tirato granate ferendolo al volto. L’uomo è poi venuto allo scoperto dopo il tramonto, mettendosi in contatto con i militari. I corpi delle vittime sono invece stati trovati ieri alle 10 del mattino, nella municipalità di Solano, nello stato meridionale di Caqueta.

Non sono però poche le polemiche sull’azione dell’esercito volta a liberare gli ostaggi, che avrebbe spinto i ribelli a giustiziare i quattro sequestrati. L’ex senatore Luis Eladio Perez, liberato dalle Farc nel febbraio 2008, dopo sei anni di prigionia, si è detto convinto, parlando con Associated Press, che i quattro siano morti in un tentativo di salvataggio fallito. Nel giugno 2007 i combattenti uccisero 11 deputati locali che avevano sequestrato cinque anni prima, sembra poiché convinti, sbagliando, di essere sotto attacco delle forze del governo. Nel 2003 ne uccisero invece 10, tra cui un ex ministro della Difesa e un governatore, durante un tentativo di salvataggio, non appena sentiti arrivare gli elicotteri dell’esercito.

“La verità – ha detto via mail ad Ap l’ex candidata alla presidenziali Ingrid Betancourt, ostaggio dei ribelli per sei anni e liberata nel luglio 2008 – è che la notizia mi colpisce molto. Provo dolore e non voglio commentare oltre”. Lo scorso anno la Betancourt ha pubblicato ‘Non c’è silenzio che non abbia fine’, un racconto della sua prigionia. Nelle mani delle Farc rimangono ora ancora 16 membri delle forze di sicurezza colombiane.