Moreno-Ocampo visita in Libia sito di presunto massacro del regime

Tripoli (Libia), 23 nov. (LaPresse/AP) – Luis Moreno-Ocampo, procuratore capo del Tribunale penale internazionale, ha visitato in Libia un edificio alla periferia sudovest di Tripoli, teatro di un presunto massacro di prigionieri portato a termine dai lealisti di Muammar Gheddafi il 23 agosto scorso. Il procuratore, che ha promesso di provare a fare chiarezza sui crimini ancora irrisolti della guerra civile, ha compiuto la visita per determinare se la Corte con sede all’Aia debba indagare la vicenda come parte dell’inchiesta internazionale sui crimini di guerra del regime.

Durante la visita Moreno-Ocampo ha parlato brevemente con un uomo il cui figlio 18enne potrebbe essere tra le vittime del massacro, ha stretto la sua mano e gli ha detto di comprendere la sua necessità di scoprire la verità. “Spero che potremo aiutarla a trovare delle certezze”, ha detto il procuratore all’uomo. Secondo la Società libica dei dispersi, sono 106 i prigionieri uccisi qui il 23 agosto, quando le forze di Gheddafi tirarono granate all’interno dell’edificio. Un sopravvissuto, il 50enne Abdullah Salim al-Dweeb, ha poi raccontato la sua storia a Moreno-Ocampo. “Siamo stati maltrattati, brutalmente torturati con scariche elettriche, e picchiati con diversi strumenti. Siamo stati anche bruciati con il fuoco”, ha detto. Il 50enne è tra le venti persone ad essere state rilasciate prima dell’attacco. Moreno-Ocampo, ha detto dopo la visita un portavoce della Corte, Islam Shalabi, pensa che “il sito meriti un’indagine”.