Il Cairo (Egitto), 22 nov. (LaPresse/AP) – I militari al potere in Egitto hanno accettato le dimissioni del governo. Lo hanno riferito Abu al-alla Madi e Mohammed Selim el-Awa, due politici che hanno preso parte a un meeting di emergenza di cinque ore con i militari al potere, spiegando che il Consiglio supremo ha accettato le dimissioni dell’esecutivo del primo ministro Essam Sharaf e ne formerà uno “per la salvezza della nazione”. L’annuncio è stato comunque rifiutato dalle decine di migliaia di manifestanti di piazza Tahrir al Cairo, che vogliono l’allontamanento dell’esercito e il trasferimento immediato del potere a un governo civile. “Noi non ce ne andiamo, è lui che deve andarsene”, ha urlato la folla, riferendosi al maresciallo Hussein Tantawi, leader del Consiglio supremo.
Allo stesso tempo, i militari si sono impegnati a tenere le elezioni presidenziali prima della fine di giugno 2012 e a trasferire il potere a un governo civile entro il primo luglio. In precedenza, il Consiglio supremo delle forze armate aveva indicato la fine dell’anno prossimo o i primi mesi del 2013 come possibili date per il passaggio del potere a un esecutivo civile. Madi ed el-Awa hanno aggiunto che l’esercito ha acconsentito a rilasciare tutti i manifestanti detenuti da sabato scorso e di processare poliziotti e soldati responsabili dei decessi degli ultimi giorni. Negli scontri in piazza Tahrir sono morte almeno 29 persone.