Brasilia (Brasile), 18 nov. (LaPresse/AP) – Il presidente brasiliano Dilma Rousseff ha firmato la legge per la creazione della Commissione della verità, organo che indagherà su abusi dei diritti umani e crimini commessi dalla dittatura militare tra il 1964 e il 1985. Sarà la stessa Rousseff a sceglierne i sette membri, che avranno due anni di tempo per completare un rapporto sui crimini della dittatura. La Commissione della verità potrà mettere in atto mandati di comparizione, visionare tutti i documenti necessari e interrogare testimoni sotto giuramento. Le scoperte dell’organo, però, non porteranno a persecuzioni legali fino a quando la legge sull’amnistia del 1979 rimarrà in vigore. A differenza di Argentina, Cile e Urugay, il Brasile non ha mai perseguito gli ufficiali dell’esercito accusati di abusi dei diritti umani durante il regime militare. Secondo un recente studio del governo, 475 persone sono ‘scomparse’ (i cosiddetti desaparecidos) o sono state uccise nei 21 anni di dittatura.