Canberra (Australia), 17 nov. (LaPresse/AP) – Christine Assange, la madre di Julian Assange, ha manifestato insieme ad altri sostenitori di WikiLeaks a Canberra, in Australia, contro una possibile estradizione del fondatore del gruppo negli Stati Uniti. La protesta si è tenuta davanti alla sede del Parlamento australiano durante la visita del presidente Usa Barack Obama. Martedì scorso Assange ha consegnato la documentazione necessaria perché sia la Corte suprema del Regno Unito a occuparsi della sua estradizione in Svezia. L’australiano teme che il prossimo passo possa essere l’estradizione dalla Svezia negli Usa, dove è in corso un’indagine sulla diffusione da parte di WikiLeaks di documenti riservati. La 60enne Christine Assange vive nello Stato australiano del Queensland.
I manifestanti hanno fatto appello al governo di Canberra perché si dimostri indipendente da Washington. “L’espressione sulle facce dei politici australiani non era diversa da quella sulle facce di adolescenti che aspettano Beyonce in aeroporto”, ha detto la madre di Assange riferendosi ai deputati che hanno incontrato Obama durante la sua visita al Parlamento australiano. La 60enne Christine Assange, di professione burattinaia, ha scritto una lettera al ministro degli Esteri australiano Kevin Rudd, chiedendo al governo di intervenire per prevenire l’estradizione di suo figlio negli Usa. L’ufficio di Rudd ha tuttavia fatto sapere che il ministero degli Esteri non si occupa di estradizioni.
Le autorità di Canberra avevano condannato la pubblicazione di documenti segreti da parte di WikiLeaks, ma un’indagine della polizia non è riuscita a dimostrare che Assange abbia infranto alcuna legge australiana. “Appoggio i miei figli dal punto di vista emozionale anche se hanno fatto qualcosa di sbagliato, ma non li appoggio pubblicamente, né dal punto di vista intellettuale e filosofico, non l’ho mai fatto”, ha detto Christine Assange. “È stato solo dopo che avevo studiato il caso di WikiLeaks per un anno per capire se si tratti di una forza positiva o meno – ha spiegato – che ho con orgoglio iniziato a difendere mio figlio e WikiLeaks come una forza per il bene del mondo”.