Libia, trovati documenti su legame regime con trafficante d’armi russo

Washington (Usa), 5 nov. (LaPresse/AP) – Documenti recuperati nel quartier generale dell’intelligence di Muammar Gheddafi a Tripoli hanno rivelato che Londra nel 2003 aveva messo in guardia il regime libico sul mercante d’armi russo Viktor Bout. Questi è stato condannato la scorsa settimana negli Usa per cospirazione. Human Rights Watch ha infatti copiato documenti da cui emerge che l’intelligence britannica scrisse al capo dell’intelligence libica Moussa Koussa riferendogli che Bout aveva “una considerevole presenza commerciale in Libia” e aveva intenzione di espandervi i propri interessi. I documenti non includono alcuna risposta di Koussa, che sarebbe poi diventato ministro degli Esteri di Gheddafi, prima della defezione a marzo di quest’anno.

Al tempo, Bout era sottoposto a divieto di viaggi internazionali da parte dell’Onu e soggetto ad arresto. “Saremmo molto grati di ogni conferma di tentativi di Butt (alias di Bout, ndr) di visitare il vostro Paese”, scriveva in un fax ritrovato a Tripoli un funzionario britannico che si identificava come assistente di Mark Allen, allora a capo dall’antiterrorismo dell’agenzia Mi6. Al tempo, Bout era sottoposto a divieto di viaggi internazionali da parte dell’Onu e soggetto ad arresto. “Saremmo molto grati di ogni conferma di tentativi di Butt (alias di Bout, ndr) di visitare il vostro Paese”, scriveva in un fax ritrovato a Tripoli un funzionario britannico che si identificava come assistente di Mark Allen, allora a capo dall’antiterrorismo dell’agenzia Mi6.