Oakland (California, Usa), 4 nov. (LaPresse/AP) – Centotre persone arrestate ieri a Oakland prima delle 15 di pomeriggio (le 23 in Italia), dopo l’incendio appiccato nei pressi di un edificio abbandonato in cui cinque persone e alcuni agenti di polizia sono rimasti feriti. Le fiamme sono state appiccate da un gruppo di decine di dimostranti incappucciati che si è staccato dalla grande manifestazione pacifica in cui circa 3mila persone hanno occupato il porto cittadino, bloccando le attività. Tra gli arrestati anche un 17enne.
Ieri sera, i rappresentati di Occupy Oakland, che hanno organizzato la manifestazione al porto, hanno diffuso una nota per spiegare il sostegno del movimento all’idea di reclamare edifici vuoti per la popolazione, ma al tempo stesso prendere le distanze dall’azione di un gruppo definito “autonomo”. “E’ un peccato – si legge – che una mobilitazione senza precedenti e l’impegno di decine di migliaia di nostri persone nella bella città di Oakland sia segnata da finestre rotte e graffiti. Occupy Oakland non approva la violenza e non ha interesse a sostenere azioni che mettono in pericolo la comunità e le possibilità che quest’ultima ha lavorato per ottenere”.