Ercis (Turchia), 28 ott. (LaPresse/AP) – Almeno 570 morti e 2.555 feriti. E’ questo l’ultimo bilancio delle vittime del terremoto che ha colpito la zona orientale della Turchia domenica scorsa. Le persone estratte vive dalle macerie degli edifici crollati sono 187. Tra loro anche Ferhat Tokay, un 13enne che è stato estratto vivo stamattina dopo 108 ore sotto le macerie a Ercis, una delle città più colpite dal sisma. Secondo i dati del centro per la gestione del disastri (Afad) del Paese, i senzacasa sono migliaia, con circa 2mila edifici crollati e altri 3.700 dichiarati inagibili dalle autorità. Le operazioni di ricerca dei superstiti sono state interrotte nella capitale provinciale di Van, mentre proseguono nell’altra città gravemente colpita dal sisma, Ercis.
Ferhat, 13 anni, ha usato una pietra per provare a scavare un buco e uscire dall’edificio in cui era rimasto intrappolato. A raccontarlo alla rete Ntv lo zio, Sahin Tokay. Al momento del terremoto il ragazzo si trovava nel negozio di calzature in cui lavorava. Nelle cinque notti trascorse sotto le macerie, si è messo delle scarpe sotto la testa usandole come cuscino e sbirciava attraverso una piccola fessura per distinguere il giorno dalla notte. Inizialmente i media hanno riferito che il ragazzo aveva riportato delle ferite, ma secondo lo zio “non ha neanche un graffio”. Una fotografia dell’agenzia di stampa Anatolia mostra una squadra di soccorritori mentre salva il ragazzo, che indossava un collare ortopedico. “Il primo giorno sentiva il bisogno di mangiare, ma poi i morsi della fame sono spariti”, ha raccontato lo zio. Secondo l’agenzia di Stato turca Anatolia, il giovane beveva l’acqua piovana per sopravvivere. Il ragazzo è stato trovato poco dopo che i soccorritori di una squadra inviata dall’Azerbaigian avevano mandato a casa il padre e altri parenti del 13enne, dicendo loro di andare a riposarsi. La squadra inviata dall’Azerbaigian, composta da 213 soccorritori, ha già salvato 10 persone.
L’Unhcr, l’agenzia delle Nazioni unite per i rifugiati, invierà aiuti alle migliaia di persone rimaste senza casa. Il portavoce, Adrian Edwards, ha fatto sapere che il primo dei quattro aerei giornalieri arriverà stasera nella città di Erzurum, da dove gli aiuti saranno trasportati a bordo di camion nella capitale della provincia, Van. “Il bisogno di fornire a queste persone un riparo è enorme”, ha detto Edwards ai giornalisti a Ginevra, aggiungendo che ogni aereo trasporterà 500 tende e 10mila coperte. Le condizioni di lavoro sono molto difficili e ieri un cane, Cip, che partecipava agli sforzi per recuperare un ragazzo di 18 anni ha riportato gravi ferite alle zampe.