Amsterdam (Olanda), 28 ott. (LaPresse/AP) – La Corte penale internazionale è in contatto indiretto con Saif al-Islam Gheddafi, figlio del colonnello libico. Lo riferisce il procuratore del tribunale dell’Aia, Luis Moreno-Ocampo. Secondo quanto rende noto il procuratore ad Associated Press, sono in corso colloqui con intermediari per l’eventualità che Saif si consegni al tribunale. Moreno-Ocampo ha aggiunto di non sapere esattamente dove si trovi il figlio del raìs al momento, ma è probabile che alcuni mercenari non identificati gli stiano offrendo rifugio in uno Stato africano che non collabora con la Corte. Uno di questi Paesi, ha aggiunto, potrebbe essere lo Zimbabwe.

Saif Gheddafi è stato condannato a giugno per aver incitato la folla a uccidere i ribelli durante le prime fasi della rivoluzione libica. “Dice di essere innocente e che proverà la sua non colpevolezza”, ha riferito Moreno-Ocampo durante una telefonata dall’Aia con Associated Press. “Stiamo intrattenendo conversazioni informali con Saif Gheddafi per vedere se ha intenzione di consegnarsi alla Corte”, ha aggiunto.

“Sappiamo che può contare anche su un’opzione diversa perché sembra che un gruppo di mercenari voglia scortarlo in un altro Paese, probabilmente nello Zimbabwe”, ha proseguito il procuratore, aggiungendo che i soldati potrebbero provenire dal Sudafrica. Il figlio del colonnello, considerato in passato il suo erede politico, avrebbe chiesto chiarimenti sul suo futuro nel caso venisse assolto dalla Corte dell’Aia. Moreno-Ocampo gli ha spiegato con chiarezza che potrà chiedere ai giudici di mandarlo in un Paese diverso dalla Libia. Voci diffuse negli ultimi giorni davano Saif in viaggio per il Niger e successivamente per il Mali.

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