Tripoli (Libia), 20 ott. (LaPresse/AP) – Muammar Gheddafi è stato ucciso a Sirte. Dopo le prime notizie diffuse dall’emittente panaraba al-Jazeera, la conferma ufficiale è arrivata dal Cnt. “Attendevamo questo momento da molto tempo. Muammar Gheddafi è stato ucciso”, ha annunciato il primo ministro del Consiglio di transizione libico, Muammar Jibril, parlando in conferenza stampa da Tripoli. L’emittente al-Arabiya ha mostrato le immagini del cadavere insanguinato del raìs che è stato caricato sul tetto di un veicolo e portato a Misurata, città assediata per mesi dalle forze del colonnello. Una vasta folla intorno al mezzo gridava “il sangue dei martiri non è stato versato invano”. Oltre al raìs è stato ucciso anche il figlio Mutassim Gheddafi e pare che il secondogenito, Seif al-Islam, si trovi in ospedale ferito.
Festeggiamenti sono scoppiati per le strade di Tripoli e Sirte poco dopo la diffusione della notizia. I rivoluzionari hanno cantato e si sono abbracciati per le strade dell’ex roccaforte del raìs. Secondo le prime ricostruzioni fornite dai combattenti, il colonnello era nascosto con gli ultimi fedelissimi in uno dei pochi edifici di Sirte ancora sotto il controllo dei lealisti. Stando alle fonti, a un certo punto un convoglio ha cercato di lasciare la zona ed è stato colpito da un attacco aereo della Nato. Non si sa se il colonnello si trovasse nel convoglio o se sia stato ucciso in uno degli edifici.
Gheddafi avrebbe combattuto fino alla fine. “Era ferito, ha provato a resistere alle forze rivoluzionarie e per questo è stato ucciso”, ha detto il portavoce dell’esercito libico, il colonnello Ahmed Bani, in un’intervista ad al-Jazeera da Tripoli. Un combattente libico ha raccontato ad Associated Press di aver assistito al momento in cui il raìs è stato colpito nella parte inferiore del corpo da proiettili di una pistola 9 millimetri. Il ribelle ha poi aggiunto di aver lanciato una scarpa all’ex dittatore, gesto considerato un grave insulto nel mondo arabo.
Non si sono fatte attendere le reazioni internazionali e dovrebbe esserci a breve una presa di posizione della Casa Bianca. “Questa giornata è una svolta per la Libia e dobbiamo riconoscere che è solo l’inizio perchè la strada per il Paese e il popolo libico è difficile e piena di sfide”, ha detto il segretario generale delle Nazioni unite, Ban Ki-moon. “Ora è il momento che tutti si uniscano, è il momento per guarire e ricostruire; è il momento per la generosità, non per la vendetta”, ha detto Ban. Il premier britannico David Cameron ha invece voluto ricordare le vittime di Lockerbie. “Oggi è il giorno giusto per ricordare le vittime di Muammar Gheddafi”, ha detto riferendosi alle 270 vittime americane e britanniche dell’attentato di Lockerbie del 1988. I jet e gli elicotteri britannici hanno aiutato i ribelli durante la campagna Nato in Libia e Londra oggi ha promesso assistenza ai nuovi leader di Tripoli.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata