Los Angeles (California, Usa), 19 ott. (LaPresse/AP) – Sono riprese le testimonianze nel processo a Conrad Murray, il medico accusato di omicidio colposo per la morte di Michael Jackson. A parlare è di nuovo il dottor Steven Shafer, un esperto di propofol, l’anestetico che avrebbe ucciso il cantante nel giugno del 2009. Shafer, testimone dell’accusa, sta spiegando gli effetti che il farmaco ha avuto sul corpo del re del pop. Murray aveva ammesso di somministrare il propofol a Jackson come sonnifero e alcuni medici hanno già testimoniato che la pratica costituisce una violazione degli standard professionali. Shafer, professore della Columbia University, aiutò a elaborare le istruzioni e le avvertenze contenute nel foglietto illustrativo incluso nelle confezioni del farmaco. Secondo i procuratori, Murray ignorò queste avvertenze somministrando il propofol a Jackson nella sua camera da letto.
Shafer ha mostrato alla giuria un video che illustra le procedure da seguire durante la somministrazione di propofol in ospedale, l’unico luogo in cui dove dovrebbe essere usato il potente anestetico. L’avvocato di Murray, Ed Chernoff, ha protestato dicendo che il filmato “è un’esagerazione perché le informazioni possono essere descritte”. Secondo il giudice, tuttavia, il filmato aiuterà i membri della giuria a capire meglio le spiegazioni del perito. Shafer ha spiegato di aver deciso di testimoniare perché vuole ripristinare la fiducia dei pazienti nel farmaco e nei medici. “Ogni giorno – ha detto – nella sala operatoria mi chiedono: Dottore, mi somministrerà quel farmaco che ha ucciso Michael Jackson? È un timore che i pazienti non dovrebbero avere”. Domani la difesa di Murray inizierà a interrogare i propri testimoni, tra cui investigatori della polizia e Randy Phillips, a capo di Aeg Live, la società che doveva organizzare gli ultimi concerti di Jacko.
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