Wellington (Nuova Zelanda), 17 ott. (LaPresse/AP) – La nave Rena che il 5 ottobre si è incagliata sulla barriera corallina Astrolabe, in Nuova Zelanda, è destinata ad affondare o a spezzarsi entro breve, prima che le 1.400 tonnellate di carburante che contiene possano essere prelevate. Lo ha detto il ministro dei Trasporti Steven Joyce. Il tempo oggi è destinato a peggiorare e secondo gli esperti la situazione può precipitare da un momento all’altro. Sinora 350 tonnellate di petrolio sono state riversate in acqua. “E’ il caso di fare il possibile per portare via tutto il carburante possibile”, ha detto Joyce. La situazione “è variabile e molto pericolosa”, ha aggiunto, dicendo che se il personale all’opera sul posto dovesse essere evacuato, dovrebbe prima tentare di bloccare apertura per minimizzare future fuoriuscite.Inoltre, se la nave si spezzerà, il personale dovrà riuscire a portare le parti vicino alla costa per facilitare il recupero delle perdite. Secondo l’agenzia marittima che ha gestito il disastro ambientale, 1.290 uccelli marini sono morti sinora, mentre 207 volatili coperti di petrolio e tre lontre marine sono stati portati in un centro per il recupero degli animali selvatici.