Washington (Usa), 16 ott. (LaPresse/AP) – Migliaia di persone si sono radunate oggi a Washington per l’inaugurazione del Martin Luther King Jr. Memorial, alla quale è stato presente anche Barack Obama. Molte persone erano già in coda alle 5 di mattina ora locale (le 11 in Italia). Inizialmente l’inaugurazione doveva aver luogo ad agosto, ma è stata posticipata a causa del passaggio dell’uragano Irene. All’apertura del monumento dedicato all’uomo simbolo della lotta per i diritti degli afroamericani hanno partecipato la sorella, Christine King Farris, e i figli Martin Luther King III e Bernice King. Nikki Giovanni ha letto la sua poesia ‘In the Spirit of Martin’, mentre Aretha Franklin ha cantato.
“Martin Luther King Jr. – ha detto Obama nel suo intervento – svegliò la nostra coscienza e fece diventare la nostra Unione più perfetta”. Il presidente ha ricordato lalotta e gli ostacoli che il difensore dei diritti umani dovette affrontare sulla sua strada. “Dobbiamo celebrare la vittoria di Martin Luther King, così come il suo coraggio. I progressi – ha continuato Obama – sono duri da raggiungere. Lui riuscì a ottenerli a prezzo di grandi sacrifici, come il carcere e le delusioni. All’epoca non era identificato come una persona di unità, come un collante di questo Paese. Era molto criticato, molti lo ritenevano un comunista, un radicale. È stato attaccato anche dal suo stesso popolo, perché troppo progressista, ma non ha mai abbandonato la sua lotta”.
Il presidente degli Stati Uniti ha poi attualizzato il suo messaggio. “L’opera di Martin Luther King – ha detto – non è ancora terminata. Nel primo decennio di questo nuovo secolo abbiamo dovuto affrontare una crisi terribile. Ma anche prima abbiamo affrontato tante disuguaglianze che hanno scosso il nostro Paese. Oggi, nel giorno in cui celebriamo un uomo e un movimento che ha fatto così tanto per questo Paese, dobbiamo ricordare che i cambiamenti non sono arrivati dalla sera alla mattina. I cambiamenti non sono mai facili, ma dipendono dalla perseveranza e dalla determinazione. Martin Luther King ha sempre sperato nel domani e dobbiamo farlo anche noi”.