Polonia, exit poll: Tusk vince elezioni

Varsavia (Polonia), 9 ott. (LaPresse/AP) – Secondo gli exit poll, in Polonia il partito liberalconservatore Piattaforma civica (Po) di Donald Tusk vincerebbe le elezioni parlamentari con il 39,6% delle preferenze. Nei dati forniti da TNS OBOP, il partito conservatore Diritto e giustizia (PiS) di Jaroslaw Kaczynski avrebbe il 30,1%. I dati sono stati resi noti dall’emittente Tvn24. I risultati ufficiali non saranno disponibili sino a domani. Se i risultati fossero confermati, quella di Piattaforma civica sarebbe una vittoria storica, perché sarebbe la prima volta dalla caduta del comunismo nel 1989 che un partito vince due mandati consecutivi.

Tusk, parlando alla folla dopo i primi risultati, non ha annunciato la vittoria del suo partito liberalconservatore Piattaforma civica (Po), ma ha detto di essere ancora in attesa che la buona notizia sia confermata dai risultati ufficiali. Ha aggiunto però che i colloqui sulla formazione del nuovo governo inizieranno domani. Ha detto ancora: “E’ il massimo onore per me e per il partito Piattaforma civica lavorare di nuovo, per i prossimi quattro anni, per tutti voi. Non importa per chi abbiate votato oggi. Nei prossimi quattro anni lavoreremo doppiamente duro”. L’ex ministro Radek Sikorski ha detto di aspettarsi che il Po prosegua la coalizione con il partito popolare polacco (Psl), che ha ottenuto l’8,2% dei voti. Ha poi concluso: “Questa vittoria è la conferma che il nostro concetto di cooperazione europea e modernizzazione della Polonia sta trovando approvazione”.

Oltre 30 milioni di cittadini polacchi sono stati chiamati a votare. Il voto di oggi è principalmente uno scontro polarizzato fra l’attuale primo ministro Donald Tusk e l’ex premier Jaroslaw Kaczynski. Il primo guida il partito liberale filoeuropeo di centro Piattaforma civica (Po) e i suoi sostenitori gli riconoscono il merito di aver dato stabilità economica al Paese e aver promosso buone relazioni con Germania, Russia e Ue. Il secondo, fratello dell’ex presidente Lech Kaczynski morto nell’incidente aereo di Smolensk dell’aprile del 2010, è invece euroscettico e guida il partito Diritto e giustizia (Pis). Nel suo ultimo libro ‘Polska naszych marzen’ (‘La Polonia dei nostri sogni’) ha accusato la Germania dicendo che Angela Merkel vuole dalla Polonia solo subordinazione.

Jaroslaw Kaczynski ha ammesso la sconfitta, parlando di fronte alla folla dei sostenitori del suo partito Diritto e giustizia (PiS). Ha però aggiunto: “Sono profondamente convinto che arriverà il giorno in cui avremo successo, perché siamo nel giusto”. Una sorpresa è arrivata dal movimento Palikot, nuovo partito di sinistra, che ha ottenuto il terzo posto con il 10,1% delle preferenze. È una sorpresa politica, per aver raggiunto un così vasto sostegno sulla base delle promesse di combattere il potere della chiesa cattolica nella società e di promuovere altre cause sociali.

Nelle parlamentari di oggi i cittadini dovevano eleggere 460 membri della Camera bassa del Parlamento, Sejm, e 100 senatori. Il partito vincitore sarà incaricato di formare un nuovo governo e in assenza di una maggioranza assoluta dovrà comporre una coalizione.

I sondaggi pre-elettorali mostravano in vantaggio il Po di Tusk, incalzato però dal partito di Kaczynski. Sembra invece più probabile che Tusk, in caso di vittoria, dovrà formare una coalizione. Negli ultimi quattro anni Tusk ha governato in coalizione con il Partito popolare polacco (Psl).

Gran parte della campagna elettorale ha ruotato intorno ai rapporti con Russia e Germania. Per la Polonia è infatti ancora forte la memoria dell’occupazione tedesca e dell’invasione da parte della Russia nel 1939, oltre che il ricordo del dominio di Mosca durante la Guerra fredda. Motivi più recenti di frizione con la Russia derivano dall’appoggio dato dalla Polonia alla rivoluzione arancione in Ucraina nel 2005 e dal fatto che Varsavia ha sostenuto il piano dell’era Bush di una base della difesa Usa con missili in Polonia, progetto osteggiato da Mosca.

Tusk ha provato a migliorare le relazioni con questi Paesi attirandosi le critiche dei conservatori nazionalisti di Diritto e giustizia, che lo hanno anche criticato per la gestione dell’incidente aereo di Smolensk, in Russia. A bordo viaggiavano varie personalità polacche che si stavano recando a una cerimonia di commemorazione delle vittime del massacro di Katyn avvenuto durante la seconda guerra mondiale. Nello schianto persero la vita 96 persone fra cui diversi ministri polacchi, il governatore della banca centrale e l’ex presidente della Polonia Lech Kaczynski, gemello di Jaroslaw. Quest’ultimo ha attribuito la responsabilità dell’incidente a Tusk e alle autorità russe.