Parigi (Francia), 9 ott. (LaPresse/AP) – Si tengono oggi in Francia le primarie del partito socialista per scegliere quale dei sei candidati sfiderà Nicolas Sarkozy alle elezioni presidenziali del prossimo aprile. Sarkozy non ha ancora dichiarato le sue intenzioni, ma si dà per scontato che correrà per un secondo mandato. Nel caso in cui nessun candidato alle primarie supererà il 50% delle preferenze, il 16 ottobre i due più votati andranno al secondo turno. Per la prima volta quest’anno a votare non sono solo gli iscritti al partito, ma potranno esprimere la loro preferenza tutti gli elettori registrati. A chi vota si chiede di firmare una dichiarazione di condivisione dei valori della sinistra e di donare un euro per sostenere i costi organizzativi.
Dopo una serie di dibattiti politici televisivi, i sondaggi mostrano in netto vantaggio l’ex leader del partito socialista Francois Hollande, seguito dall’attuale segretario del partito Martine Aubry. Al terzo posto con ampio distacco Segolene Royal, ex compagna di Hollande e candidata del Ps alle presidenziali del 2007 contro Nicolas Sarkozy. Gli altri candidati alle primarie sono Jean-Michel Baylet, Manuel Valls e Arnaud Montebourg.
Fino allo scorso maggio si riteneva che il candidato di punta socialista che avrebbe potuto sfidare Sarkozy fosse Dominique Strauss-Kahn, ex direttore del Fondo monetario internazionale. Tale ipotesi è stata però abbandonata dopo lo scandalo che ha coinvolto Dsk a New York, dove una cameriera del Sofitel di Manhattan lo ha accusato di aver provato a stuprarla e lo ha portato in tribunale. Il caso è stato successivamente archiviato e Strauss-Kahn è tornato a Parigi, ma anche in Francia l’ex direttore Fmi deve affrontare la giustizia perché la scrittrice e giornalista Tristane Banon lo ha accusato di aver provato a stuprarla durante un’intervista nel 2003, quando lei aveva 23 anni.
L’affluenza al voto di oggi sarà un indicatore essenziale per valutare il sostegno che i socialisti possono aspettarsi alle presidenziali dell’anno prossimo. Il mese scorso il Ps ha preso il controllo del Senato, ma si trattava di un voto indiretto. I sondaggi recenti mostrano un calo del livello di gradimento per Nicolas Sarkozy, sceso ai minimi storici. Molti conservatori gli rimproverano di non essere stato più deciso nella gestione del mercato del lavoro. L’elettorato di sinistra critica invece le politiche di tagli e lo accusa di essere troppo legato agli interessi delle aziende.