Palestina, inoltrata richiesta adesione Onu a commissione Consiglio sicurezza

New York (New York, Usa), 28 set. (LaPresse/AP) – Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite sta intraprendendo i suoi primi passi ufficiali nei confronti della richiesta palestinese di adesione come membro alle Nazioni unite. L’ambasciatore libanese Nawaf Salam, che detiene questo mese la presidenza a rotazione del Consiglio, ha infatti annunciato di aver inoltrato la richiesta palestinese alla commissione per le nuove ammissioni, che include tutti i 15 membri del Consiglio. La commissione si incontrerà venerdì per considerare la richiesta.

“Spero che questo processo non impieghi troppo tempo prima di poter vedere azioni positive”, ha detto l’inviato palestinese alle Nazioni unite Riyad Mansour, ringraziando il Consiglio di sicurezza dell’Onu per aver preso in considerazione velocemente la richiesta di adesione all’organizzazione da parte palestinese. In realtà potrebbero volerci settimane prima di arrivare al voto finale, in cui gli Usa hanno minacciato il veto. “Come vedete – ha proseguito Mansour – il processo sta andato avanti passo dopo passo e speriamo che il Consiglio di sicurezza possa prenderne la responsabilità e approvare la nostra richiesta”.

Smorza gli entusiasmi invece Israele. “Vorrei sottolineare che uno Stato palestinese fattibile non sarà creato imponendo le decisioni dall’esterno, ma solo tramite negoziati diretti. È l’unica maniera in cui ci possiamo muovere in avanti verso una pace sostanziale da entrambe le parti”, ha detto l’ambasciatore di Israele alle Nazioni unite, Ron Prosor, a proposito della richiesta dell’Anp all’Onu di riconoscere formalmente lo Stato palestinese. Ieri il governo israeliano ha approvato la costruzione di 1.100 nuovi alloggi a Gerusalemme est, decisione condannata tanto dall’Unione europea, quanto dagli Stati Uniti, che l’hanno definita una scelta controproducente negli sforzi per fare ripartire i negoziati diretti fra Israele e palestinesi.

Il Quartetto per il Medioriente, composto da Stati Uniti, Russia, Unione europea e Onu, ha fatto appello a entrambe le parti per tornare ai negoziati e trovare un accordo entro la fine del prossimo anno. Secondo l’Anp, tuttavia, l’ultimo piano del Quartetto è insufficiente perché non specifica due precondizioni: l’accettazione da parte d’Israele dei confini precedenti al 1967 e il blocco delle costruzioni negli insediamenti sui territori occupati.