Giappone, a 6 mesi da sisma ricordo vittime è tra proteste

Tokyo (Giappone), 11 set. (LaPresse/AP) – A sei mesi dal terremoto e dallo tsunami dell’11 marzo scorso, Il Giappone ricorda le vittime. Lungo tutta la costa nordorientale, la più colpita dalla devastazione, famiglie e comunità hanno commemorato i morti, con canti e preghiere. Alle 14.46 locali (le 7.46 italiane) è stato osservato un minuto di silenzio. Circa 20mila persone sono morte o disperse a causa del disastro, mentre più di 800mila case sono stati distrutte del tutto o parzialmente. Secondo la Croce Rossa circa 400mila persone sono sfollate.

Intanto, decine di persone hanno manifestato nella città di Fukushima fuori da un edificio dove era in corso una conferenza internazionale, organizzata dal governo sulla crisi nucleare. Gli scienziati che vi hanno partecipato hanno dichiarato che i rischi di radiazioni dovuti ai danni alla centrale di Fukushima Daiichi sono nettamente inferiori a quelli di Chernobyl. I dimostranti hanno accusato gli organizzatori di sottovalutare i rischi per i bambini. Altre proteste sono state organizzate in grandi città del Giappone come Tokyo e Osaka, dove migliaia di manifestanti contrari al nucleare hanno chiesto al governo di abbandonare l’uso dell’energia atomica. Diversi attivisti hanno circondato il ministero dell’Economia, del commercio e dell’industria con striscioni che recitavano: “Energia nucleare? Addio”. Altre proteste sono state organizzate in grandi città del Giappone come Tokyo e Osaka, dove migliaia di manifestanti contrari al nucleare hanno chiesto al governo di abbandonare l’uso dell’energia atomica. Diversi attivisti hanno circondato il ministero dell’Economia, del commercio e dell’industria con striscioni che recitavano: “Energia nucleare? Addio”.