Washington (Usa), 30 ago. (LaPresse/AP) – WikiLeaks ha diffuso oltre 125mila documenti riservati del dipartimento di Stato americano che contengono i nomi delle fonti delle ambasciate statunitensi nel mondo. La pubblicazione, molto più copiosa di quanto anticipato dal sito web, ha sollevato preoccupazioni per l’esposizione di informatori riservati e nuove fonti di imbarazzo per l’amministrazione Obama. Ex funzionari governativi e altri in carica sostengono infatti che gli oltre 125mila cablogrammi possano mettere in pericolo le fonti diplomatiche e compromettere gli obiettivi della politica estera di Washington.
“Gli Stati Uniti – ha detto Victoria Nuland, portavoce del dipartimento di Stato – condannano con forza ogni diffusione illegale di informazioni riservate. Oltre a danneggiare i nostri sforzi diplomatici mettono a rischio la sicurezza degli individui, minacciano la nostra stessa sicurezza nazionale e danneggiano il nostro sforzo di collaborare con gli altri Paesi per risolvere problemi comuni”. I giornalisti di Associated Press hanno analizzato oltre 2mila di questi cablogrammi, trovando le identità di almeno nove fonti diplomatiche che avevano chiesto protezione agli autori dei cablogrammi.
I funzionari governativi non hanno voluto commentare a proposito delle informazioni specifiche contenute negli ultimi documenti diffusi da WikiLeaks la corsa settimana, ma hanno spiegato che il rapido ritmo delle pubblicazioni indica che i cablogrammi non sono stati modificati per proteggere le identità degli individui in essi nominati. In un solo giorno WikiLeaks ha diffuso circa 50mila cablogrammi confidenziali.
La portavoce del dipartimento di Stato ha sottolineato più volte le preoccupazioni del governo di Washington sulla diffusione dei documenti. “Rimaniamo molto preoccupati riguardo a queste pubblicazioni illegali e soprattutto per i rischi che rappresentato per diversi individui”. Parlando con i giornalisti, Nuland ha aggiunto che il governo prenderà le misure necessarie per aiutare le persone danneggiate: “Continueremo a monitorare con attenzione le informazioni che diventano pubbliche e attueremo provvedimenti per limitare i danni alla sicurezza nazionale e assistere chi potrebbe venire danneggiato da queste pubblicazioni illegali”.