La Paz (Bolivia), 30 ago. (LaPresse/AP) – La più alta corte della Bolivia ha condannato cinque ex vertici militari per genocidio nella repressione condotta nel 2003 contro i manifestanti che portò alla morte di 64 civili. Le condanne per quello che divenne famoso come ottobre nero sono comprese tra i 10 e i 15 anni. La corte ha anche condannato, ciascuno a tre anni di carcere, due ex ministri del Gabinetto per complicità negli omicidi. La rabbia popolare contro la repressione forzò il presidente di allora, Gonzalo Sanchez de Lozada, a fuggire in esilio negli Stati Uniti. I manifestanti chiedevano al capo di Stato di fermare i piani per esportare gas naturale in Cile. Da quando è stato eletto nel 2005, il successore di Sanchez de Lozada, Evo Morales, ha provato a portare l’ex presidente e i membri del suo governo davanti alla giustizia. Ma molti sono fuggiti e la legge boliviana proibisce i processi in absentia.