Londra (Regno Unito), 18 ago. (LaPresse/AP) – Il gigante del petrolio British Petroleum ha annunciato che sta indagando su una nuova macchia scoperta nel Golfo del Messico. Il 20 aprile 2010 dalla piattaforma Deepwater Horizon della Bp iniziò lo sversamento in mare di grandi quantità di petrolio proprio nel Golfo del Messico che originò la cosiddetta marea nera.
Secondo la Bp non c’è alcuna indicazione che la macchia sia il frutto di una perdita di petrolio, né che la sostanza provenga da un sito di British Petroleum. “Stiamo indagando sulle possibili cause della macchia, ma non siamo nelle condizioni di poter dire di più”, ha detto ad Associated Press una portavoce di Bp, Sheila Williams. La macchia, che consiste in uno strato lucido che galleggia sulla superficie dell’acqua, è stata scoperta nei pressi di due pozzi di esplorazione abbandonati della Bp, nel Green Canyon Block nel Golfo del Messico.
Il Green Canyon Block, un’area del Golfo di forma quadrata a sud della Louisiana, secondo una mappa del dipartimento Usa dell’Energia si trova a sud e a ovest del Mississippi Canyon Block, dove l’anno scorso è esploso il pozzo Macondo della Bp la cui falla ha originato la marea nera. La zona del pozzo Macondo, tuttavia, stando a fonti del governo americano sarebbe pulita. “Non sembra esserci nessuna macchia vicino al pozzo della Bp”, ha detto ad Associated Press Paul Barnard, responsabile delle operazioni di controllo della guardia costiera per la zona di New Orleans. British Petroleum ha fatto sapere che ha inviato dei mezzi controllati a distanza per controllare i pozzi sottomarini.