In Yemen ancora scontri tra forze governo e tribù. Un morto a Taiz

Sanaa (Yemen), 6 ago. (LaPresse/AP) – Per il secondo giorno consecutivo si sono accesi gli scontri nella capitale yemenita Sanaa tra le forze leali al governo di Ali Abdullah Saleh e i sostenitori della tribù di al-Ahmar, la più potente del Paese. Testimoni riferiscono di aver sentito forti colpi di arma da fuoco nel quartiere di Hassaba. Le violenze hanno interrotto la tregua della notte che aveva seguito una serie di scontri già scoppiati ieri. Le tensioni tra le due fazioni si erano già intensificate a maggio, quando il leader della tribù di al-Ahmar si è schierato con le proteste di massa che chiedevano le dimissioni di Saleh.

Intanto oggi a Taiz, un civile è morto e tre sono rimasti feriti quando la Guardia repubblicana ha bombardato la città, focolaio delle proteste contro il regime del presidente Ali Abdullah Saleh. Lo rende noto una fonte medica dell’ospedale cittadino. I residenti spiegano che le truppe hanno preso il controllo di una delle strade principali del centro città chiedendo di evacuare l’area.

Ieri, secondo fonti mediche, tre membri della Guardia repubblicana del governo sono rimasti feriti, mentre un veicolo blindato è stato dato alle fiamme in una delle strade principali della capitale, dove negli ultimi giorni le forze del governo sono state dispiegate. Inoltre, secondo fonti dell’aeroporto internazionale di Sanna, sei voli in arrivo ieri sono stati dirottati su altri aeroporti regionali, sembra proprio per la paura degli scontri scoppiati ad Hassaba, che si trova sulla strada che porta allo scalo.

Oggi intanto il vicepresidente dello Yemen Abed Rabo Mansour Hadi, in carica per l’assenza temporanea di Saleh, ancora n Arabia Saudita per ricevere le cure dopo l’attacco al suo complesso residenziale avvenuto a giugno, quando rimase ferito, ha incontrato i capi della sicurezza nazionali per discutere sulla situazione sempre più difficile nel Paese. Secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa ufficiale Saba, Habi ha dichiarato che tutte le parti saranno ritenute responsabili di ogni peggioramento della situazione della sicurezza e ha messo in guardia dalle conseguenze “disastrose”.