Almeno 13 morti nelle proteste in Siria, città di Hama allo stremo

Beirut (Libano), 5 ago. (LaPresse/AP) – E’ di 13 morti e almeno 50 feriti il bilancio della repressione del governo di Damasco oggi sulle proteste in diverse città del Paese: dalla capitale Damasco alle province meridionale di Daraa e orientale di Deir el-Zour, dalla città di Homs nel centro a quella di Qamishli nel nord. Intanto l’assedio inziato domenica ha ridotto allo stremo la città di Hama, dove sono sempre più scarsi i beni di prima necessità e nelle strade stanno scomparendo i segnali di protesta. Sintomo di un possibile resa.

Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani e i Comitati per il coordinamento locale, almeno dieci persone sono state uccise in tre sobborghi di Damasco, Arbeen, Moaddamiya e Dumeir. Tre altre sono morte a Homs. L’Osservatorio riferisce, inoltre, che un uomo arrestato in precedenza è stato trovato morto fuori dalla sua casa nel quartiere Qaboun della capitale, con segni di tortura sul corpo. I gruppi riferiscono anche che almeno 50 persone sono rimaste ferite in diverse città. Nel Paese decine di migliaia di persone hanno marciato in numerosi luoghi, esprimendo il proprio sostegno per la città assediata di Hama e continuando a chiedere le dimissioni di Bashar Assad.

Intanto, il governo di Assad, attraverso le immagini mostrate alla televisione di Stato, fa sapere che dopo sei giorni di assedio è riuscito a mettere fine alla rivolta di Hama, epicentro delle proteste contro il regime. L’emittente ha mostrato immagini di edifici bruciati e di strade cosparse di macerie. Nonostante le manifestazioni in tutto il Paese non c’è notizia di proteste oggi in città. Secondo i gruppi per i diritti umani le vittime dell’assedio sono tra le 100 e le 250.

Un giornalista della città che lavora per il gruppo attivista online Avaaz, che ha una rete di membri in Siria, spiega ad Associated Press che le persone sono troppo spaventate per andare nelle moschee, prese di mira dai militari. L’uomo descrive la situazione umanitaria come “catastrofica” e spiega: “Ci sono persone malate, persone con il diabete che hanno finito l’insulina. Il cibo va a male perché non c’è elettricità. Non potete immaginare quanto la gente sia spaventata e terrorizzata”. Le forze di sicurezza di Damasco hanno iniziato l’assedio ad Hama domenica, tagliando elettricità, telefono e internet, e bloccando i rifornimenti.