Beirut (Libano), 31 lug. (LaPresse/AP) – Secondo stime non confermabili sarebbero circa 140 le persone uccise oggi in Siria dall’esercito. Il numero di vittime confermate è invece di 73. Le forze di sicurezza hanno attaccato con carri armati la popolazione e i cecchini hanno fatto fuoco sulla gente. Le violenze peggiori si sono verificate ad Hama, dove l’esercito è entrato in città e ha fatto fuoco con armi pesanti. Hama nel 1982 è stata teatro di un massacro perpetrato dalla famiglia dell’attuale presidente Bashar Assad. Il numero dei morti sembra destinato a salire ancora, perché testimoni hanno fatto sapere che le strade sono cosparse di cadaveri e gli ospedali affollati di feriti. Domani inizia il Ramadan nel Paese. La commissione per il coordinamento locale che organizza proteste antigovernative ha chiesto alla gente di continuare a scendere nelle strade: “Se non vi incatenate ora e salvate il vostro Paese, sarete controllati come schiavi negli anni e decenni a venire”.