Esercito attacca in Siria: 5 morti. Esplode oleodotto a Talkalakh

Beirut (Libano), 29 lug. (LaPresse/AP) – Le forze di sicurezza siriane hanno ucciso almeno cinque persone durante due raid notturni separati. E’ quanto riferisce l’Osservatorio per i diritti umani siriano, spiegando che le forze di sicurezza hanno sparato a morte contro tre civili, ferendone 12 nella provincia di Deir el-Zour, dopo che i residenti avevano provato a mantenere lontane le truppe piazzando blocchi di cemento e pietre sul loro cammino. Due altre persone sono state invece uccise in un sobborgo di Damasco vicino alla città di Zabadani.

Per oggi sono in programma manifestazioni di massa dopo la preghiera del venerdì, in quello che ormai è diventato un appuntamento settimanale dall’inizio delle proteste contro il regime di Bashar Assad. I gruppi di opposizione hanno attribuito alle proteste di oggi lo slogan “Il vostro silenzio ci sta uccidendo”, in un tentativo di mobilitare una più grande sezione della popolazione che non si è ancora unita alla rivolta, ma anche di fare appello ai leader arabi rimasti in silenzio sulla repressione.

Intanto nella mattina la televisione statale siriana ha reso noto che l’esplosione di una bomba ha colpito un oleodotto nella città di Talkalakh, nell’ovest della Siria, tra Homs e Tartous, vicino alla diga di Tal Hosh. Secondo l’emittente, si è trattato di “un attacco terroristico volto a causare perdite di petrolio nell’acqua della diga, per danneggiare le colture agricole nell’area”. Talkalakh è una roccaforte dell’opposizione vicino al confine con Libano dove è stata condotta una forte repressione e che a maggio era stata vittima di un assedio da parte delle forze di sicurezza. Secondo gli attivisti per i diritti umani, in quell’occasione avevano perso la vita 35 persone. L’incidente avvenuto oggi è il secondo che coinvolge gli oleodotti siriani dall’inizio delle proteste contro il presidente Bashar Assad. Uno scoppio e un incendio si erano verificati il 13 luglio nell’est del Paese, nella provincia di Deir el-Zour. Secondo alcuni gruppi di diritti umani si è trattato di un attacco, ma il ministero del Petrolio ha negato ogni esplosione, dicendo che l’incendio scoppiato nell’oleodotto era sotto controllo. La Siria produce circa 350mila barili di petrolio al giorno, così come di gas naturale.