Ginevra (Svizzera), 25 lug. (LaPresse/AP) – L’autrice Gisele Littman, citata dall’attentatore della duplice strage di venerdì in Norvegia nel suo manifesto di 1.500 pagine, è dispiaciuta che un suo libro possa aver ispirato in parte la follia omicida di Anders Behring Breivik. “Ovvio che mi dispiace che quest’uomo abbia tratto ispirazione da cosa ho scritto io o dalle opere di altri autori”, ha spiegato ad Associated Press l’autrice che usa lo pseudonimo Bat Ye’or nei suoi scritti. “È una persona malata di mente che avrebbe dovuto ricevere cure prima – ha continuato – sono profondamente triste per tutti i giovani innocenti che hanno perso le loro vite in modo tragico e per le loro famiglie”.
L’autrice ha scritto il libro ‘Eurabia: l’asse euro-arabo’ che analizza la relazione tra Paesi europei e musulmani ed è ripreso più volte da Breivik nel suo manifesto pubblicato lo stesso giorno degli attentati in cui hanno perso la vita 76 persone. La scrittrice ha espresso dispiacere per questo ma ha però spiegato che essendo i suoi lavori pubblici, lei non ha ovviamente nessun controllo su chi decidere di citarla. Il termine Eurabia è usato da alcuni studiosi per descrivere la crescente influenza dell’Islam in Europa, ma Littman ha spiegato che le sue teorie sono molto più complesse. L’autrice ha detto infatti che alcuni europei nutrono una paura soppressa di un’eventuale colonizzazione islamica, sentimento che può sfociare nella violenza.
“Credo che ci sia molta frustrazione, ad esempio in Francia e Inghilterra, e credo che le discussioni nella nostra società dovrebbero essere incoraggiate”. In riferimento al massacro perpetrato dall’attentatore norvegese anti-islamico, l’autrice ha aggiunto: “Temo che questi atti potrebbero essere imitati da altre persone. La polizia dev’essere molto vigile, questo problema della Norvegia è un problema di tutta l’Europa”.
Il prossimo libro di Littman è intitolato ‘Europa, globalizzazione e l’imminente califfato universale’. La scrittrice è ebrea, nata al Cairo e fuggita dall’Egitto negli anni cinquanta quando le fu revocata la nazionalità. Prima di trasferirsi in Svizzera si era stabilita in Inghilterra dove si era sposata.