Oslo (Norvegia), 24 lug. (LaPresse/AP) – L’attentatore norvegese ha usato proiettili speciali progettati per disintegrarsi nel corpo e causare massimi danni interni. È quanto sostenuto dal dottor Colin Poole, responsabile della chirurgia dell’ospedale Ringriket di Honefoss, nordovest di Oslo, dove sono ricoverate molte delle vittime del massacro compiuto sull’isola di Utoya. I medici, ha detto ad Associated Press, non hanno recuperato pallottole intatte nei corpi di 16 pazienti, ma solo frammenti: “Questi proiettili più o meno esplodono all’interno del corpo… Hanno inflitto danni interni assolutamente orribili”.
Le pallottole, ha continuato Poole, chirurgo da 26 anni all’ospedale, erano “iper-frammentate” e hanno prodotto immagini confuse ai raggi-X. “Questo – ha aggiunto – ha portato a problemi in più nel curare le ferite provocate, a causa delle traiettorie molto strane. L’effetto che provocano all’interno del corpo è come quello causato da migliaia di punture di spillo”. Le ferite in uscita erano insolitamente piccole e apparentemente non gravi. Alcuni esperti di balistica hanno spiegato che i cosiddetti proiettili dum-dum sono anche più leggeri e possono essere sparati con una maggiore precisione su distanze diverse. Sono comunemente utilizzati dall’aeronautica militare e dai cacciatori di piccoli animali.
Nella cattedrale di Oslo si è svolta intato la cerimonia per commemorare i 93 morti degli attentati di venerdì, alla presenza del premier Jens Stoltenberg e dei reali. Sette persone sono morte a causa di una bomba esplosa nella capitale, 86 nella sparatoria sull’isola di Utoya. Anders Behring Breivik, il 32enne accusato dei due attacchi, ha confessato ieri sera alcune delle accuse a suo carico. Prima di agire avrebbe scritto il suo manifesto, 1.500 pagine nelle quali attacca il multiculturalismo e l’immigrazione musulmana e a cui avrebbe lavorato per due anni. Il documento pubblicato su internet il giorno degli attacchi è firmato Andrew Berwick. Breivik rivendica la paternità del testo attraverso il suo legale, Geir Lippestad, ma la polizia non conferma. Dal documento emerge il profilo di un cristiano fondamentalista, xenofobo e membro di un gruppo massonico. Lippestad ha spiegato all’emittente televisiva norvegese Nrk che l’obiettivo di Breivik era cambiare la società norvegese: “Voleva cambiare la società e, dal suo punto di vista, era necessario forzare il cambiamento attraverso una rivoluzione. Voleva attaccare la società e la sua struttura”. Nonostante alcuni testimoni abbiano parlato di un complice nella sparatoria sull’isola di Utoya, Breivik avrebbe dichiarato di aver agito da solo in entrambi gli attacchi.
Intanto ieri gli inquirenti hanno ricostruito nel dettaglio ciò che è avvenuto. Il primo attacco, a Oslo, è avvenuto alle 15.26. Un’autobomba è esplosa nei pressi del palazzo di governo, uccidendo 7 persone, Il secondo si è verificato un paio di ore più tardi, sull’isola di Utoya, dove si stava svolgendo un campo estivo del Partito laburista norvegese. Qui il numero di morti è molto più alto, dopo un’iniziale stima di 10 decessi, nelle prime ore della mattina la polizia ha alzato il bilancio ad almeno 85 vittime. Ma i numeri potrebbero crescere ancora, mentre prosegue la ricerca dei corpi. La polizia ora indaga sulla possibilità che l’uomo possa avere avuto un complice e su altro esplosivo nascosto nella capitale. Oggi le ricerche sono andate avanti: alcuni edifici di un quartiere orientale della capitale sono stati evacuati, diverse persone sono state fermate, ma poco dopo rilasciate. Il portavoce della polizia Henning Holtaas, ha detto che non sono stati tuttavia trovati esplosivi.